Il portale welfare Index PMI ha reso noto che dal sondaggio effettuato tra le piccole e medie imprese, è risultato che l’area in cui è più alta la priorità di investimento nel welfare aziendale è quella della formazione per i propri dipendenti seguita dalla previdenza integrativa, dalla sanità integrativa e dalle misure volte a conciliare i tempi di vita e di lavoro al fine di sostenere i bisogni dei lavoratori/genitori.

La formazione è un’area di welfare tra le più sviluppate. Poco più di un’azienda su tre organizza corsi di formazione specialistica e avanzata. La formazione linguistica è meno diffusa, così come le iniziative di crescita del talento aziendale. In quest’area non è considerata la formazione obbligatoria di legge.

Gli elementi portanti della previdenza integrativa sono i fondi pensione istituiti dai CCNL, che l’azienda può integrare versandovi contributi aggiuntivi oppure aderendo a fondi aggiuntivi.  È un’area fortemente caratterizzata dalle iniziative collettive nazionali, ma è rilevante il contributo delle imprese.

Il 35,7% delle imprese attuano iniziative di sanità integrativa. Nella maggioranza dei casi si tratta dell’adesione ai fondi sanitari di categoria, mentre sono ancora poco diffuse soluzioni diverse integrative. Per il 77,1% delle PMI i beneficiari sono tutti i lavoratori, per il 10,5% anche i familiari.

Le aree invece in cui la priorità si è collocata in una fascia media vede le misure di sostegno economico ai dipendenti e le iniziative per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti. Rientrano in questa fascia media anche le polizze assicurative ed i servizi di assistenza.

Invece le aree percepite dalle aziende come non prioritarie sono quelle legate ai bisogni emergenti o avvertiti da segmenti circoscritti di cui le imprese appaiono ancora poco consapevoli.

Si tratta del c.d. welfare allargato alla comunità (si pensi ai contributi per la partecipazione ad eventi ricreativi/culturali, al supporto a iniziative di volontariato sul territorio, alla frequenza di centri ricreativi/culturali/ludici, ecc.), delle misure a sostegno dei soggetti deboli (ex tossicodipendenti, ex alcolisti, ecc.) e di quelle aventi finalità di integrazione culturale, del sostegno alle iniziative culturali e al tempo libero ed infine del sostegno all’istruzione dei figli e dei familiari.