Welfare familiare per garantire sicurezza sociale e benessere
A cura della redazione
La ricerca del primo Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane presentata dalla società MBS Consulting alla Camera dei Deputati nel mese di novembre 2017, ha evidenziato le difficoltà in cui versano le famiglie italiane in merito a salute, supporti per il lavoro, istruzione, assistenza, cultura e tempo libero e previdenza complementare.
Si tratta in generale di servizi e/o prestazioni essenziali a cui le famiglie sono costrette a rinunciare a seguito della crisi economica che ormai da oltre un decennio sta attanagliando anche l’Italia.
Si parla in questi casi di welfare familiare, ossia il complesso delle iniziative e delle spese che hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza sociale e il benessere delle famiglie.
Dal documento emerge che il welfare familiare è un’industria che vale oggi 109,3 miliardi di euro, pari al 6,5% del Pil. In sostanza rappresenta la terza voce di spesa delle famiglie dopo quelle per gli alimenti e per la casa.
Il welfare familiare ha un valore strategico. Infatti è centrale per la soddisfazione dei bisogni sociali emergenti e può dare un contributo determinante a ristabilire la coesione sociale. La sua crescita può facilitare il contenimento della spesa statale, alleggerendo così la pressione sul welfare pubblico.
Inoltre il welfare familiare può offrire una grande opportunità di business a imprese e organizzazioni che intendono ridefinire il proprio ruolo e investire nell’innovazione per crescere.
Pertanto il welfare non deve essere visto solo come un costo, ma come un’opportunità di investimento per le imprese dei servizi.
L’Osservatorio evidenzia che è sempre più esteso, soprattutto per le famiglie che versano in condizioni di debolezza, il fenomeno della rinuncia alle prestazioni essenziali, come le cure sanitarie, l’assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, i servizi per la cura dei figli e le attività integrative per l’istruzione.
Tra queste fragilità sociali e opportunità economiche si aprono le sfide per un nuovo modello di welfare, nel quale convergono gli interessi di numerosi protagonisti pubblici, ma soprattutto privati, che possono offrire un concreto aiuto ai propri dipendenti e ai loro familiari, attraverso l’adozione di opportuni piani welfare che prevedono il riconoscimento di flexible benefit.
In particolare il sostegno delle aziende dovrebbe tener conto delle esigenze dei lavoratori e dei loro familiari.
A tal proposito torna utilissimo ciò che emerge dall’Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane secondo cui la spesa più rilevante pari a 33,7 miliardi di euro è quella sostenuta per la salute. Si tratta delle spese sanitarie dirette delle famiglie e dei premi pagati per le assicurazioni contro le malattie e gli infortuni.
La seconda voce per valore economico è quella dei supporti al lavoro (31,2 miliardi di euro), ovvero i costi di trasporto e di ristorazione che i membri delle famiglie devono sostenere per recarsi al lavoro e poter lavorare.
L’istruzione dei figli costa 15 miliardi di euro. Rientrano in questa voce le rette e le spese per i servizi prescolari (asili e scuola materna), per l’istruzione a tutti i livelli, da quello scolastico al post universitario, comprese le spese di trasporto, la mensa, l’acquisto dei libri e degli altri prodotti per la didattica.
L’assistenza costa invece complessivamente 14,4 miliardi di euro. Si tratta dei servizi e le spese per i familiari anziani e non autosufficienti, per la gestione dei figli minori (baby sitter) e della casa (colf).
Le spese per la cultura e il tempo libero (editoria, spettacolo e altre attività culturali oltre a sport e cura del corpo) hanno un valore totale di 7,6 miliardi di euro.
Infine, l’area della previdenza e della protezione, comprendente le polizze pensionistiche e i versamenti volontari nei fondi pensione integrativi, le assicurazioni vita di protezione, le assicurazioni per la casa e la famiglia diverse da quelle per la salute, ha una spesa di 7,3 miliardi di euro.
Riproduzione riservata ©