Welfare aziendale: in crescita le misure per conciliare vita e lavoro
A cura della redazione
Secondo il rapporto Welfare Index PMI 2022, diffuso lo scorso mese di dicembre, il welfare aziendale è in continua crescita, seppur in presenza di nuove difficoltà dopo quelle della pandemia da covid-19, provocate dalla crisi energetica e dallo shock inflattivo, che causano pesanti conseguenze economiche e sociali, mettendo a rischio la stabilità delle imprese e impoverendo le famiglie.
Il rapporto mette comunque in luce la costante crescita da parte delle PMI al welfare aziendale evidenziando le aree tematiche nelle quali i piani welfare adottati hanno avuto un incremento. Si tratta in particolare delle seguenti: la previdenza e la protezione, la salute e l’assistenza, la conciliazione vita e lavoro e il sostegno per l’eduzione e la cultura.
Ricadono nell’area della previdenza e della protezione i contributi aggiuntivi che l’azienda versa ai fondi di previdenza complementare, così come le polizze infortuni/invalidità attivate dal datore di lavoro.
Seppur in numero esiguo vi sono le assicurazioni per caso morte e le polizze per i viaggi dei dipendenti all’estero, per l’abitazione oppure per il rischio di non autosufficienza che il datore di lavoro decide di attivare a favore dei lavoratori.
L’area salute e assistenza include in via generale la sanità integrativa. Quindi non solo il versamento di contributi ai fondi di categoria o ai fondi aperti, ma anche le polizze sanitarie aziendali. In questa voce ricadono anche le prestazioni legate al covid-19 sostenute dal datore di lavoro (es: tamponi, vaccini, ecc.), ed i check up, così come le convenzioni con gli ambulatori medici o gli studi dentistici a cui i dipendenti possono accedere per fruire delle prestazioni sanitarie. L’area è molto vasta perché include anche i servizi socio sanitari (si pensi ai centri di recupero, di assistenza, di psicologia o riabilitazione), lo sportello medico aziendale, ed i servizi di prevenzione (esap-test, visita senologica, ecc.).
Anche i benefit ricadenti nell’area dedicata alla conciliazione tempi di vita e di lavoro sono in continua crescita. Si tratta non solo della maggiore flessibilità oraria concessa dal datore di lavoro oltre quella contrattuale, ma anche dell’autorizzazione a svolgere l’attività in smart working e comunque a distanza. L’area ricomprende anche permessi aggiuntivi retribuiti per maternità/paternità, il disbrigo di pratiche burocratiche e pagamenti, il trasporto aziendale o le convenzioni con i servizi di trasporto locale, così come i servizi aziendali per i figli dei dipendenti (es: asili nido, scuole materne, centri gioco, dopo scuola e baby sitter).
Infine non va dimenticata l’area del sostegno all’educazione e alla cultura/tempo libero che comprende non solo il rimborso delle rette degli asili nido, della scuola di ogni ordine e grado e dell’università, ma anche il rimborso dei libri di testo, del materiale didattico, del trasporto scolastico e della mensa scolastica.
In quest’ambito vengono ricompresi anche i sostegni alla cultura e al tempo libero. Quindi le convenzioni con palestre e centri sportivi, le iniziative aziendali culturali e non, i viaggi, i soggiorni e le esperienze ricreative oppure il sostegno economico per la frequenza dei centri estivi e invernali per i familiari del dipendente, gli abbonamenti a cinema e teatro e il sostegno alla formazione extraprofessionale (corsi di musica, teatro, fotografia, ecc.).
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