Secondo il Rapporto welfare Index PMI 2020, tra i benefit cultura e tempo libero maggiormente richiesti dai lavoratori continua a prevalere l’interesse per le convenzioni con palestre e centri sportivi al fine di fruire gratuitamente o con scontistiche dei servizi da loro resi.

Ricordiamo infatti che tali benefit, se soddisfano i requisiti e le condizioni previsti dall’Art. 51, c. 2, lett.f) del TUIR, non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Però, come ricordato anche dall’A.E. con la circ. 28/E del 2016, non possono essere oggetto di rimborso. Quindi le spese devono essere sostenute direttamente dal datore di lavoro, appunto attraverso le convenzioni.

Un minore interesse viene invece dato alle iniziative aziendali nell'area cultura, come gli abbonamenti a Cinema, Musei, Mostre ecc. oppure a riviste culturali o servizi ricreativi (es: PayTV).

Vi sono poi i viaggi e i soggiorni ed altre esperienze ricreative, così come l’interesse per la formazione extra-professionale (musica, teatro, fotografia, …).

Chiudono quest’ambito del welfare aziendale le attività ludiche nei centri estivi e invernali per i familiari dei dipendenti. Infatti solo l’1% dei dipendenti fruisce di tale tipo di servizio.