Sempre più richieste le misure per la conciliazione vita e lavoro
A cura della redazione
Secondo il rapporto Welfare Index 2018, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), è in corso un cambiamento organizzativo nelle aziende che comporta la rottura delle barriere tradizionali tra luoghi e tempi del lavoro, luoghi e tempi della vita familiare.
Più precisamente le imprese che attuano misure di flessibilità sono più che raddoppiate negli ultimi due anni.
È un trend determinato da numerosi fattori, organizzativi e tecnologici ma soprattutto di cultura aziendale. Sono ancora poco numerose le imprese che hanno introdotto modelli di smart working. Ma è prevedibile che il lavoro agile si diffonda rapidamente, considerati gli effetti sulla soddisfazione dei lavoratori secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Il 50% degli smart worker sono pienamente soddisfatti di come è organizzato il loro lavoro.
Infatti lo smart working o lavoro agile, può avere rilevanti impatti tanto sulla produttività quanto sul benessere delle persone e sull’inclusione sociale, in modo particolare favorendo l’occupazione femminile. Ma non si tratta solo di smart working. Fanno parte delle misure volte a conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro anche le soluzioni di welfare aziendale a sostegno dei genitori per la cura dei figli e inoltre i servizi e i sostegni economici per ridurre le spese familiari per il lavoro.
Tra le soluzioni volte a conciliare i tempi di vita e lavoro si annoverano anche: la flessibilità degli orari di lavoro oltre quella contrattuale; i servizi per disbrigo delle pratiche burocratiche, pagamenti, ecc…; i permessi aggiuntivi retribuiti per maternità/paternità; il convenzionamento con i servizi di trasporto locale; l’integrazione completa del congedo di maternità/paternità; gli asili nido convenzionati nel territorio; il telelavoro all'esterno dei locali aziendali; le convenzioni con le scuole materne, i centri gioco, i dopo scuola; l’istituzione degli asili nido aziendali o del servizio di trasporto aziendale oppure, infine, il reperimento dei baby sitter.
L’adozione delle predette misure può avvenire perché previste dal CCNL oppure tramite un contratto integrativo oppure unilateralmente dall'azienda.
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