Sanatoria possibile per colf a badanti condannati
A cura della redazione

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 172, deposita il 6 luglio 2012, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1-ter, comma 13, lettera c), del DL n. 78/2009 (Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini), introdotto dalla legge di conversione n. 102/2009, nella parte in cui fa derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dalla pronuncia, nei suoi confronti, di una sentenza di condanna per uno dei reati previsti dall’art. 381 c.p.p., senza prevedere che la pubblica amministrazione provveda ad accertare che il medesimo rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.
In particolare, la Corte ha contestato la legittimità dell’automatismo del rigetto dell’istanza di regolarizzazione, senza che sia data alla pubblica amministrazione la facoltà di apprezzare “al giusto” gli interessi coinvolti e di accertare se il lavoratore extracomunitario sia o meno pericoloso per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.
In definitiva, l’esclusione dalla sanatoria disposta dal DL 78/2009 è da considerarsi illegittima, in quanto non consente di ammettere alla procedura di emersione sia i lavoratori extracomunitari colpevoli di reati di rilevante gravità, che generano allarme sociale, sia quelli (come nella fattispecie in esame) che siano incorsi in una sola azione disdicevole, di scarsissimo rilievo penale, dovuta ad un oggettivo stato di bisogno e di disperazione e che abbiano successivamente seguito un percorso di riabilitazione.
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