L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 182 del 6 giugno 2019, ha precisato che, ai fini del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 del DL 145/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. 9/2014 e successive modifiche e integrazioni (da ultimo, l’art. 1, commi, 70-72, della L. 145/2018), sono considerati ammissibili i compensi corrisposti all’amministratore non dipendente dell’impresa che svolge attività di ricerca e sviluppo.

Resta inteso che l’attività svolta deve essere adeguatamente comprovata e il compenso è agevolabile solo per la parte che remunera l’attività di ricerca effettivamente svolta dall’amministratore.