Secondo il rapporto Welfare Index PMI 2019 il 43,3% delle aziende monitorate inserisce nei piani welfare iniziative volte a conciliare vita e lavoro e più in generale a sostenere i lavoratori genitori.

In quest’ambito l’iniziativa che più viene concessa è la flessibilità oraria oltre a quella contrattuale (34,1%), seguita dai permessi per maternità e paternità, aggiuntivi rispetto a quelli di legge o di contratto, comunque sempre retribuiti (12,9%).

Al fine di soddisfare maggiormente le esigenze dei lavoratori che ricoprono anche il ruolo di genitori, viene concessa la possibilità di svolgere l’attività lavorativa al di fuori dei locali aziendali, ricorrendo al telelavoro e allo smart working (circa il 5%).

Anche se in misura notevolmente inferiore (solo circa l’1%), non mancano datori di lavoro che attivano servizi di trasporto aziendale (per il lavoratore non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente ai sensi dell'art. 51, c.2, lett. d) del TUIR) oppure attivano convenzioni con aziende di autotrasporto per ottenere abbonamenti a prezzi concorrenziali (benefit che rientrano nell'ambito di applicazione dell'art.51, c.2, lett. d-bis) TUIR).

Infine, a favore dei lavoratori con figli, vengono attivate convenzioni con asili nido presenti nel territorio, con scuole materne, centri gioco o dopo scuola (servizi che fruiscono dell'esenzione fiscale ai sensi della lett. f-bis del citato articolo del TUIR). Le realtà di maggiori dimensioni invece riescono anche a istituire asili nido nelle proprie aziende.