Secondo il Rapporto welfare Index PMI 2020, quasi la metà delle imprese monitorate ha avviato iniziative di formazione e di sostegno alla mobilità delle giovani generazioni, confermando così i numeri dello scorso anno che dimostrano che tale tipo di benefit è in costante crescita negli ultimi 5 anni.

Le iniziative sono raggruppabili in tre ambiti: formazione specialistica professionale; formazione extra professionale; sostegno all’istruzione di figli e familiari.

La formazione professionale è l’attività più diffusa. Si tratta dei soli corsi attuati dalle imprese per scelta autonoma, senza obblighi di legge o contrattuali. L’iniziativa prevalente è la formazione professionale specialistica avanzata, seguono l’offerta di partecipazione a convegni e giornate studio e infine, meno diffusa, la formazione linguistica.

La formazione extra-professionale è di grande importanza, perché rafforza il background culturale dei lavoratori e ne agevola la mobilità professionale e sociale, tuttavia resta poco diffusa e vede una crescita lenta ma costante. Rientrano in questo ambito: i corsi e attività formative di vario genere, dalla musica al teatro alla cultura in senso lato; i master e business school; le borse di studio per i dipendenti; i viaggi di studio all’estero. Per molte imprese l’emergenza sanitaria è stata l’occasione per sviluppare la formazione a distanza, sia professionale sia extraprofessionale. Sono state attivate piattaforme e attuati webinar con docenti esterni. In molti casi sono stati utilizzati nella didattica dipendenti esperti e con competenze riconosciute. In altri casi sono stati offerti corsi legati al tempo libero, che spaziano dall’uso dei social media alla letteratura, da lezioni di musica a visite virtuali in città d’arte e musei, da corsi di yoga e fitness alla cucina regionale.

Il terzo ambito di intervento, il sostegno all’istruzione di figli e familiari, è in fase iniziale ma cresce in modo rilevante. Ne fanno parte i rimborsi delle spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione dei figli, tra cui: le rette di iscrizione per asilo nido e scuola materna, per la scuola primaria e secondaria, per studi universitari e master; i libri di testo e materiali didattici; i servizi accessori come mense e trasporto; i viaggi di studio.

Accanto ai rimborsi sono presenti, seppure in misura limitata, servizi di orientamento scolastico o professionale (1% delle aziende) e riconoscimenti al merito scolastico con borse di studio offerte dalle imprese ai figli dei lavoratori (1,1%). Anche in quest’ambito durante la crisi sanitaria le imprese hanno attuato iniziative straordinarie di supporto alle famiglie dei dipendenti, fornendo attrezzatura per la didattica a distanza (PC, tablet, connessione a internet, accesso a stampanti o scanner), convenzioni per l’acquisto strumenti tecnici, e organizzando iniziative di coinvolgimento telematico dei più piccoli.