Necessario indicare il nome del lavoratore assunto a termine per ragioni sostitutive
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19425 del 9 settembre 2009, ha precisato che, il riferimento generico ad un determinato arco temporale identificato per giustificare un'assunzione a termine per sostituire lavoratori in ferie, non è idoneo a soddisfare i criteri che, in materia, sono previsti dalla legge.
Secondo la Corte, tutte le volte in cui l'assunzione a tempo determinato avvenga per soddisfare ragioni di carattere sostitutivo, deve risultare per iscritto anche il nome del lavoratore sostituito e la causa della sua sostituzione. Infatti, considerato che per "ragioni sostitutive" si intendono motivi connessi con l'esigenza di sostituire uno o più lavoratori, la specificazione di tali motivi implica necessariamente anche l'indicazione del lavoratore o dei lavoratori da sostituire e delle cause della loro sostituzione. Solamente in questa maniera, infatti, l'onere che l'art. 1, comma 2, del D. Lgs. n. 368/2001 impone alle parti che intendano stipulare un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato può realizzare la propria finalità, cioè quella di assicurare la trasparenza e la veridicità della causa dell'apposizione del termine e l'immodificabilità della stessa nel corso del rapporto.
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