Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 95 del 25/05/2010, ha approvato un decreto-legge che contiene misure finalizzate alla stabilizzazione finanziaria e alla competitività economica.
La manovra avrà effetti finanziari strutturali per complessivi 24 miliardi di euro. Obiettivo degli interventi è ricondurre il rapporto tra indebitamento e PIL nel 2012 al di sotto del 3%, come previsto dal Trattato di Maastricht.
Il decreto legge si basa essenzialmente su tagli alla spesa pubblica, su una riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda le entrate, le misure si concentrano sul contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Viene decisa la partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione, a fronte di un maggiore introito sulle somme recuperate.
Vengono rafforzate le verifiche incrociate fra Inps e Agenzia delle Entrate e introdotta la tracciabilità attraverso le fatture telematiche, mentre sono escluse nuove imposte o aumenti di quelle esistenti.
Invece in materia di previdenza è prevista la riduzione delle finestre di uscita.
Novità si registrano anche in materia di antiriciclaggio. Più precisamente viene ridotta la soglia entro la quale è possibile effettuare pagamenti in contanti che passa dagli attuali 12.500 euro a 5.000 euro.
Riguardo agli ammortizzatori sociali è prevista l’istituzione di un fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga destinato anche ai dipendenti degli studi professionali.
Anche sul piano delle stock option o più in generale delle forme di remunerazione operate sotto forma di bonus, erogate ai dipendenti che rivestono la qualifica di dirigenti o titolari di cococo impiegati nel settore finanziario, si registrano importanti novità. In sostanza quando gli importi di questi compensi eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione viene applicata dal sostituto d’imposta un’aliquota addizionale ai fini fiscali del 10%.