Le ludoteche nei piani welfare per agevolare il dipendente nella gestione dei figli
A cura della redazione
L’art. 51, c. 2, lett. f-bis) del TUIR prevede che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell’art. 12 del medesimo TUIR, tra le altre finalità, per la frequenza della ludoteche.
Queste ultime, che consistono in spazi a misura di bambino organizzati per facilitare la socializzazione e il gioco tra i piccoli ospiti, diventano un supporto fondamentale e necessario soprattutto per i genitori che lavorano e che non possono avvalersi dell’aiuto di familiari per la gestione dei figli al di fuori dell’orario scolastico.
Infatti le ludoteche, che possono essere sia private che pubbliche, offrono vari servizi, tra i quali il c.d. babyparking, ossia la possibilità di lasciare i bambini fino a che il genitore abbia terminato la giornata lavorativa e sia in grado di ritirarlo.
In alcune ludoteche, in particolar modo se i bambini sono di tenera età (da zero a tre anni), è richiesta comunque la presenza di un adulto, che non deve necessariamente essere un genitore, un nonno o un altro familiare, ma può essere anche un soggetto esterno alla famiglia, come ad esempio una babysitter.
Nelle ludoteche vengono organizzati progetti nei quali i bambini, affiancati da educatrici qualificate, operano all’interno di spazi loro dedicati attraverso attività individuali o a piccoli gruppi.
Ma le ludoteche non sono solo uno spazio gioco interculturale per bambini, ma anche un luogo in cui genitori e figli possono trascorrere del tempo assieme e contemporaneamente socializzare con altre famiglie.
Infatti in diverse realtà sono attive iniziative che favoriscono l'integrazione tra famiglie italiane e straniere e finanziano piccoli progetti di intervento in paesi in via di sviluppo.
La Ludoteca non accoglie i figli dei dipendenti soltanto durante la settimana lavorativa, ma anche al sabato e alla domenica oppure nelle altre giornate festive e nei periodi di vacanza. Infatti, sempre più spesso i lavoratori sono chiamati a prestare l’attività lavorativa anche nel fine settimana, fruendo del riposo settimanale in giorni diversi dalla domenica.
Inoltre, alcune ludoteche rimangono aperte anche fino alle 23.00 (generalmente su prenotazione) agevolando così i genitori che lavorano a turni.
Ritornando alla disposizione normativa del TUIR, è utile ricordare che non solo il datore di lavoro può erogare direttamente il servizio predetto ai propri dipendenti direttamente, ricorrendo a convenzioni stipulate con le ludoteche, ma può anche rimborsare le spese che il lavoratore ha sostenuto, così come ricordato anche dall’Agenzia delle entrate con la circolare 28E/2016.
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