Tra i presupposti per far funzionare una società o avere un’azienda vincente che sappia imporsi sul mercato di riferimento, serve che la compagine lavorativa trovi soddisfazione e senso di appartenenza. Come risaputo il welfare aziendale sta prendendo sempre più piede offrendo opportunità interessanti al datore di lavoro che vuole premiare un dipendente.

E’ orami noto che i più comuni e graditi fringe benefit, almeno in Italia, restano l’auto, il pc portatile, il telefonino e i buoni pasto, a cui si aggiungono le polizze assicurative complementari, l’eventuale alloggio aziendale nel caso il dipendente risieda lontano dal luogo di lavoro, i prestiti personali ad un tasso agevolato oltre all’opportunità di acquistare a prezzi vantaggiosi i prodotti che la stessa azienda produce o fornisce attraverso convenzioni stipulate con terzi.

Però il mondo dei fringe benefit aziendali è in continua metamorfosi, accogliendo soluzioni sempre innovative, particolari e in alcuni casi bizzarre, che altri Paesi già adottano, e che si stanno affacciando anche in Italia.

Si pensi, ad esempio, al c.d. cuoco a domicilio in luogo della mensa aziendale o dei buoni pasto. In sostanza l’imprenditore stipula una convenzione con un cuoco professionista che può cucinare per i dipendenti direttamente in ufficio. Presenta un menù diverso ogni giorno, preventivamente “ragionato” con la forza lavoro offrendo la possibilità di partecipare al pranzo, su base volontaria ovviamente, con la garanzia di una cucina di qualità.

Un piano welfare non deve essere adottato solo per il beneficio economico che dipendente e azienda ne possono trarre, ma anche per quello umano. Un esempio è l’orto aziendale, ossia un luogo dove tutti, dall’amministratore delegato all’ultimo dipendente, possono trovarsi a coltivare la terra.

Coltivare tutti insieme l’orto realizza un forte spirito di squadra, offre l’occasione di chiarire contrasti che sarebbe difficile in ufficio affrontare e crea nei dipendenti un forte senso di appartenenza.

E’ risaputo infatti che genera soddisfazione produrre personalmente parte del proprio sostentamento.

Fra gli innovativi fringe benefit aziendali sta prendendo piede anche la sala giochi. Già introdotta da società come Facebook e Google, risulta essere molto gradita e di semplice realizzazione. Di fatto, un numero crescente di imprese offrono ai propri dipendenti un ambiente dedicato al divertimento dove non mancano il calcetto, un flipper e videogame.

La sala giochi aziendale risulta essere l’evoluzione dell’area caffè e comunque deve presentarsi accessoriata di distributori automatici al fine di consumare una bevanda calda o fredda. Nasce quindi una nuova corrente di pensiero secondo la quale il tempo libero significa più produttività per i dipendenti che va a soppiantare quella legata ai vecchi sistemi di premialità.

Infine per chi lavora quotidianamente davanti ad un computer, ad una scrivania, poter andare in palestra al termine dell’orario di lavoro è un’occasione importante per scaricare la tensione accumulata e soprattutto per fare del sano movimento fisico.

Ma questo non è alla portata di tutti, sia perché è una soluzione piuttosto onerosa sia perché non sempre si ha la fortuna di avere una palestra vicina all’ufficio o quantomeno sulla strada di rientro a casa.

Pertanto, alcune aziende stanno scegliendo di offrire come fringe benefit aziendali proprio le palestre costruite all’interno dell’impresa stessa.