La fruizione degli incentivi riconosciuti dal Bando #conciliamo emanato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non è agevole poiché sono diverse le condizioni che devono essere soddisfatte a partire dalla necessità di essere una realtà aziendale (impresa o società cooperativa) con almeno 50 lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato con sede legale in Italia. Inoltre il comma 3 del Bando elenca una serie di requisiti che devono essere posseduti dal richiedente al fine di poter presentare la domanda di partecipazione al bando. Ad esempio se un’autorità nazionale, regionale o comunitaria ha richiesto la restituzione di agevolazioni pubbliche godute dal richiedente, quest’ultimo è tenuto a restituirle oppure depositarle presso un conto vincolato. Il richiedente non deve aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportano l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi. Particolarmente importante è la condizione che impone di contribuire ai costi del progetto che si intende realizzare attraverso il cofinanziamento con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto. Infatti se si versa il 20% o più dell’importo richiesto sarà possibile ottenere fino a 5 punti in aggiunta a quelli raggiunti a seguito della valutazione della domanda. E' poi necessario essere iscritti presso le CCIAA e, ove richiesto, a elenchi, albi e anagrafi. Tra i requisiti è anche prevista l’esclusione dalle procedure concorsuali (liquidazione volontaria, fallimento, ecc.) oltre a non essere soggetti alla sanzione interdittiva o altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la PA. Non aver subito condanna, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, così come non aver in corso procedimenti penali per violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali. Infine è d’uopo non essersi resi colpevoli di false dichiarazioni nei rapporti con la P.A. Solo se si soddisfano tutte le predette condizioni sarà possibile presentare la domanda via PEC. Ma questa a pena di esclusione dovrà essere redatta utilizzando l’apposita modulistica con tutti i documenti allegati in formato PDF e firmati digitalmente in formato PAdES dal legale rappresentante. Le dimensioni del file non dovranno superare i 50 MB. Ma le condizioni non finiscono qui. Se la domanda viene accolta, il legale rappresentante della società, a pena di decadenza del finanziamento, dovrà sottoscrivere una convenzione per accettazione da rinviare via PEC. Le attività progettuali dovranno essere poi avviate entro i 30 giorni successivi, pena la revoca del finanziamento e la risoluzione di diritto della convenzione. Lo stesso rappresentante legale sarà anche tenuto a comunicare l’inizio delle attività entro 10 giorni dalla data di avvio, sempre via PEC. Le attività dovranno concludersi entro 24 mesi. Sono poi previste tre tranche di erogazione del finanziamento: all’inizio il 30% dell’importo richiesto, dopo 10 mesi è possibile ottenere fino ad un ulteriore 40% ed infine, il saldo alla data di chiusura del progetto. In ogni caso tutte le tranche possono essere ottenute soltanto previa richiesta formale presentata dal legale rappresentante. In conclusione, i requisiti e le condizioni sono innumerevoli, a fronte di un budget complessivo di spesa di 74 milioni di euro che può accontentare soltanto un ristretto numero di aziende, tenuto conto che l’importo minimo richiesto è di 500 mila euro e massimo un milione e 500 mila euro.