L'INAIL, con la nota del 13/12/2004, comunica che anche nel 2004 viene conferma la tendenza al ribasso del fenomeno infortunistico, già registrata nei due anni precedenti. E' questo il dato emerso nel corso della Conferenza Stampa che si è tenuta oggi presso il Parlamentino Inail di Roma, durante la quale sono state presentate le prime stime degli infortuni dell'anno in corso: un calo complessivo degli incidenti sul lavoro pari a -1,6%, con una riduzione dell'1,4% nell'Industria e Servizi e del 3,7% in Agricoltura. Anche il numero dei casi mortali dovrebbe diminuire, attestandosi intorno al -2%. "Un dato ancora più significativo", ha dichiarato il Presidente dell'Istituto, Vincenzo Mungari, "se si tiene conto che anche per l'anno in corso l'ISTAT stima la crescita dell'occupazione in linea con quella registrata nel 2003, che era stata dell'1%. Il dato positivo è che viene confermata la flessione del fenomeno infortunistico, malgrado l'alta incidentalità degli infortuni in itinere - cioè quelli relativi allo spostamento dei lavoratori dalle proprie abitazioni al luogo di lavoro e viceversa - anche a seguito dell'ampliamento della relativa nozione legislativa." Nel corso della Conferenza Stampa, il Direttore Generale, Maurizio Castro, ha fatto chiarezza su alcuni equivoci registrati sulla lettura comparata dei dati degli infortuni mortali in Europa. "Così come non ci possiamo dichiarare soddisfatti di dati che, seppur decrescenti, testimoniano ancora di un prezzo troppo alto di danni alla persona, con altrettanta fermezza" ha affermato Castro "dobbiamo dichiarare inaccettabile il miscuglio di dati che ha portato qualcuno a sostenere che in Italia accadano ogni anno un quarto degli infortuni mortali europei. Il dato italiano non può essere confrontato, davvero superficialmente, con i dati europei di differente origine. Gli unici dati normalizzati e perciò utilizzabili per confronti tra Paesi in Europa sono quelli diffusi da Eurostat, sulla base dei quali l'Italia presenta un indice di frequenza degli infortuni nettamente inferiore a quello europeo e un numero di casi mortali in linea con la media dei paesi UE. Certo, non siamo ancora virtuosi, ma non siamo neanche gli ultimi della classe". Il Direttore Castro, infine, ha illustrato i risultati di alcune indagini promosse dall'Inail sulla domanda di sicurezza da parte dei lavoratori e dei datori di lavoro, dalle quali emerge un'immagine positiva dell'Istituto, che appare una istituzione "legittimata" e "affidabile" all'interno di un contesto nel quale la sensibilità sociale rispetto al problema degli infortuni è in continuo aumento.