Secondo il rapporto welfare Index PMI 2019, registra una lieve crescita l’offerta ai dipendenti da parte delle aziende dei servizi medici volti alla prevenzione, tra i quali i check-up e le diagnosi.

Questi servizi affinché non concorrano a formare reddito di lavoro dipendente è necessario che siano attivati dal datore di lavoro per poi essere fruiti dal dipendente o dai suoi familiari.

Infatti sono flexible benefit che rientrano nel campo di applicazione della lettera f) del comma 2 dell’art. 51 del TUIR che non consente il rimborso.

Per l’azienda il modo migliore per offrire tali servizi ai propri dipendenti è quello di stipulare apposite convenzioni con i vari centri medici. Pertanto, ad esempio, siglando una convenzione con uno studio odontotecnico, l’azienda può sostenere le spese per gli interventi dentistici dei dipendenti o dei loro familiari.

Ma sono in crescita anche le convenzioni con i centri di recupero, per l’assistenza psicologica o di riabilitazione oppure per le cure mediche specialistiche a favore dei bambini, come il servizio pediatrico.

Infine nelle aziende più strutturate è presente lo sportelo medico interno.