Welfare
Il welfare aziendale stimola la rigenerazione dei Provider
A cura della redazione
Il post Covid-19 richiederà anche un maggior investimento sulle competenze interne possedute dai vari Provider ed offerte ai soggetti terzi con i quali sono ipotizzabili interessanti sinergie: azione necessaria in ragione anche di una presenza sul mercato di quasi un centinaio di aziende attive nel settore.
Tra i più virtuosi troviamo Provider che hanno saputo trovare ed identificare al loro interno una nuova figura professionale che si occupa di recepire i bisogni specifici degli utenti personalizzando un piano di welfare aziendale. Figure che sappiano gestire competenze sia commerciali che specialistiche, di natura tecnico-informatica con lo scopo non solo di vendere il servizio, bensì di arrivare ad una vera e propria consulenza specializzata nei confronti dell’azienda richiedente.
Un approccio nuovo che metterebbe questi professionisti al centro delle strategie di relazione tra l’azienda cliente e il Provider e praticamente a disposizione della forza lavoro, assumendo un ruolo di “orientamento” per le persone nel contenitore dei servizi pubblici e privati disponibili a livello locale e territoriale.
Nuove professionalità con particolari caratteristiche che una corretta formazione universitaria sarebbe capace di promuovere, proprio in ragione di un rinnovatosi nuovo mercato che richiede non più solamente l’abilità commerciale nella vendita di un servizio (molto più complicato rispetto ad un prodotto) bensì capacità di una visione più allargata, più strutturata, allo scopo di poter rendere disponibile tale impostazione anche a vaste platee aziendali, sempre garantendo, tempestività e qualità.
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