Il welfare aziendale nelle PMI con i contratti di rete
A cura della redazione
Le aziende di medie e grandi dimensioni, essendo in possesso di risorse personali ed economiche di un certo livello, sono avvantaggiate rispetto a quelle di piccole dimensioni nell'adottare piani welfare.
Appare quindi necessario per queste ultime trovare strumenti che agevolino l’attivazione del welfare aziendale, come il contratto di rete che permette alle imprese di ridotte dimensioni non solo di crescere e svilupparsi ma anche di incrementare il benessere dei dipendenti e quindi di conseguenza la produttività.
Il contratto di rete è infatti un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti ed obiettivi condivisi nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto di rete può essere stipulato tra imprese senza limitazioni relative a forma giuridica, dimensioni, numero di soggetti, territori coinvolti oppure settori di attività economica. Ciò che importa è predisporre il programma di rete ovvero il piano d'azione per accrescere innovazione e competitività dei soggetti aderenti.
L’aggregazione consente alle aziende di affrontare i mercati esteri, strutturare in modo ottimale l'offerta per il mercato interno, diminuire i costi, accedere a finanziamenti, oppure promuovere pacchetti di benefit e servizi di welfare aziendale, come ad esempio attivare misure di conciliazione famiglia-lavoro, riconoscere rimborsi e sconti su prestazioni mediche, rimborsi spese per l'assistenza di bambini e anziani, oltre ad effettuare versamenti aggiuntivi a fondi pensione, sconti su shopping, attività ricreative, palestre e circoli sportivi.
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