Il welfare aziendale è la seconda materia nella contrattazione di secondo livello
A cura della redazione
Sopratutto negli ultimi cinque anni, ha preso coscienza l’importanza del welfare aziendale nella contrattazione integrativa favorendo di fatto gli accordi aziendali, interaziendali e anche locali. Sono rilevanti e significativi i dati dell’Osservatorio sulla Contrattazione di Secondo Livello della CISL che sottolineano la significativa crescita degli accordi integrativi sottoscritti nel periodo 2017-18 che hanno introdotto misure di welfare aziendale. Il welfare si è affermato come la seconda materia maggiormente presente nella contrattazione di secondo livello, preceduta dal salario e prima di materie di grande importanza come l’orario, la gestione delle ristrutturazioni e delle crisi, i diritti sindacali e l’organizzazione del lavoro. La normativa del welfare aziendale, infatti, equipara la negoziazione integrativa e i regolamenti aziendali stabiliti autonomamente dalle imprese. Il contratto integrativo aziendale è alla base delle primarie iniziative di welfare aziendale, principalmente nelle imprese medio grandi, con analoga considerazione per la quota degli accordi interaziendali e territoriali. Lo strumento più gradito e diffuso è il regolamento aziendale, spesso gestito e redatto da società esterne competenti nella gestione del welfare aziendale e utilizzato dalle imprese. I contratti integrativi e i regolamenti aziendali poi introducono o disciplinano servizi di welfare aziendale prevedendo premi di risultato nel 48,2% dei casi. Un particolare indice di proattività delle imprese, misura quante hanno introdotto iniziative di welfare aggiuntive a quelle previste dai contratti collettivi nazionali, per effetto, sia dei contratti integrativi e dei regolamenti aziendali, sia dell’iniziativa unilaterale delle imprese stesse. Questo indice è cresciuto in misura significativa negli ultimi anni registrando che le aziende che attuano almeno una misura di welfare aggiuntiva a quelle previste dai CCNL erano il 58,3% nel 2017 e che, crescendo al 66% nel biennio successivo, hanno raggiunto il 73,5% nel 2020.
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