Welfare
Il post pandemia struttura un nuovo welfare
A cura della redazione
La necessità di dover ripensare il welfare, in questa fase, sta conoscendo una forte spinta dalle importanti quote di finanziamento messe a disposizione in sede nazionale e soprattutto europea, come ad esempio il programma Next Generation EU e da una mutazione del clima politico-culturale che ha visto in parte affievolirsi le contrapposizioni ideologiche su questa materia. Il welfare post-Covid sta prendendo forma attraverso l’introduzione dell’assegno unico per i figli, le garanzie offerte dallo Stato agli under 35 sui finanziamenti per l’acquisto della prima casa, l’estensione della protezione sociale ad alcuni tipi di lavoratori, come ad esempio i lavoratori nello spettacolo e la riorganizzazione territoriale dei servizi sanitari. Iniziative che l’Unione Europea promuove da anni e rivolge agli stati membri.
Nei confronti dell’Italia più volte è arrivata la sollecitazione ad effettuare interventi strutturali in tema di lavoro, politiche sociali, familiari, al sistema sanitario e, seguendo queste raccomandazioni, lo stesso piano nazionale di ripresa e resilienza italiano si sofferma sulla necessità di potenziare il welfare a protezione delle categorie fragili, sottolineando la necessità di una più equa distribuzione degli impegni, non solo economici, legati alla genitorialità supportando le donne con adeguati meccanismi di conciliazione famiglia-lavoro.
Si delinea un recupero dell’idea che il sistema di protezione sociale vada consolidato ed esteso per far fronte ai nuovi rischi sociali superando, se possibile, le incertezze nella programmazione e nelle ideologie che negli scorsi decenni avevano accentuato disallineamenti e inefficienze interne al welfare. Come sottolineato anche dal nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi non si tratta solo di erogare sussidi ma di strutturare forme di sostegno stabili e in grado di potenziare le capacità di reagire alle difficoltà delle singole persone e delle famiglie.
Uno sforzo necessario verso la costruzione di un sistema organico di interventi che oltre a mitigare gli effetti socio-economici della pandemia, nel prossimo futuro possa funzionare all’insegna dei principi di efficacia, equità e sostenibilità.
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