La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10712 del 4 maggio 2010, ha stabilito che il mancato esercizio di un diritto per lungo tempo può comportare la preclusione della posizione soggettiva di vantaggio.
In base ai principi di cui agli artt. 1175 c.c. (che assoggetta il creditore alle regole della correttezza) e 1375 c.c. (che impone alle parti di eseguire il contratto secondo buona fede) - ha affermato la Corte - il comportamento del contraente titolare di una situazione creditoria o potestativa, che per lungo tempo abbia trascurato di esercitarla, generando così l'affidamento della controparte sull'abbandono della relativa pretesa, deve ritenersi idoneo a determinare la perdita della stessa situazione soggettiva. Si determina, in tal modo, la preclusione di un'azione, o eccezione, o più generalmente di una situazione soggettiva di vantaggio, non per illiceità o comunque per ragioni di stretto diritto, ma a causa di un comportamento del titolare, prolungato, non conforme ad essa e perciò tale da portare a ritenere l'abbandono.