Il licenziamento è legittimo se il lavoratore malato compromette la guarigione
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 9474 del 21 aprile 2009, ha stabilito che è legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che, durante lo stato di malattia, svolge attività che ritardano la guarigione.
Afferma la Suprema Corte che l'espletamento di altra attività lavorativa o extralavorativa da parte del lavoratore durante lo stato di malattia è idonea a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell'adempimento dell'obbligazione, posto che "il fatto di guidare una moto di grossa cilindrata, di recarsi in spiaggia e di prestare una seconda attività lavorativa sono di per sé indici di scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltreché dimostrativi del fatto che lo stato di malattia non è assoluto e non impedisce comunque l'espletamento di un'attività ludica o lavorativa".
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