I soggiorni per le cure termali rivalutati nei nuovi piani di welfare aziendale
A cura della redazione

I piani di welfare aziendale stanno subendo una rivisitazione dei benefits proposti al loro interno per quanto portato alla ribalta dall’emergenza Covid-19. Le offerte di flexible benefits si stanno orientando verso proposte più mirate alla cura e salvaguardia personale e tra queste, spiccano i soggiorni per le cure termali, rientranti nel campo di applicazione dell’art.51, c. 2 lett. f) del TUIR.
A tal proposito si ricorda che per fruire dell’esenzione fiscale non è possibile il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore (circ. A.E. n. 28/E del 2016), ma è necessario il pagamento diretto del datore di lavoro al fornitore; inoltre il benefit deve essere esteso alla generalità o a categorie di dipendenti. L’adozione di questa soluzione porterebbe anche sollievo ad un settore, quello termale, che conta circa 330 imprese che danno lavoro a 60 mila persone.
Parlando di sicurezza del settore termale rispetto ad altri comparti è bene ricordare, per esempio, che in sauna la temperatura media è 90 gradi e non c'è virus che possa sopravvivere. Pertanto nelle saune le persone potrebbero 'disinfettarsi'. In sostanza con gli opportuni distanziamenti e il grado di igiene degli ambienti vengono garantiti i più elevati livelli di sicurezza, con personale dotato di tutti i dispositivi obbligatori DPI. Importante ricordare che le imprese del settore da fine gennaio ad oggi hanno fatturato zero, bruciandosi di fatto metà dell'anno e generando nel contempo costi incomprimibili e che devono essere comunque sostenuti nonostante la non presenza di pubblico.
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