Disparità uomo – donna: individuati i settori e le professioni per il 2023
A cura della redazione
Il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia, ha emanato il decreto n. 327 del 16 novembre 2022, che, in attuazione dell'art. 2, p. 4, lett. f) del Regolamento (UE) n. 651/2014 - nonché ai fini previsti dall'art. 4, c. 11, della L. 92/2012 - individua, per il 2023, i settori e professioni, caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera di almeno il 25 per cento la disparità media uomo-donna, sulla base delle elaborazioni effettuate dall'lstat in relazione alla media annua del 2021.
Il provvedimento europeo definisce i lavoratori c.d. svantaggiati intesi come quelli occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato membro interessato se il lavoratore appartiene al genere sottorappresentato.
Invece la Legge 92/2012 riconosce la riduzione del 50 per cento dei contributi a carico del datore di lavoro che procedono all’assunzione delle citate donne.
I settori dove la disparità è maggiore sono: costruzioni, industria estrattiva, acqua e gestione dei rifiuti, e trasporto e magazzino.
Invece le professioni dove la disparità è più rilevante sono: forze armate, conduttori di veicoli, macchinari mobili e sollevamento, artigiani e operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche e artigiani ed operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici.
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