Diffusi i contributi per l’anno 2017 per coltivatori diretti, coloni e mezzadri
A cura della redazione
L’INPS, con la circolare 31/05/2017 n.96, ha reso noto che il reddito medio convenzionale per l’anno 2017 utile alla determinazione dei contributi dovuti da coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali, è pari a 56,83 euro.
Pertanto, per l’anno 2017 le aliquote comprensive del contributo addizionale del 2%, sono pari a: 23,6% (ridotta a 23,4% per i soggetti di età inferiore a 21 anni) per la generalità delle imprese; 23,2% (ridotta a 22,5% per i soggetti di età inferiore ai 21 anni) per le imprese ubicate in territori montani o in zone svantaggiate.
L’INPS inoltre ricorda che l’importo del contributo addizionale, di cui al comma 1, dell’art. 17 della legge 3 giugno 1975, n. 160, è rimasto invariato rispetto al 2016 ed è, pertanto, pari a € 0,66 a giornata anche per l’anno 2017.
Anche per l’anno 2017, il contributo annuo, dovuto ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’erogazione dell’indennità giornaliera di gravidanza e puerperio, è fissato nella misura di € 7,49.
Tale contributo è dovuto, ai sensi dell’articolo 66 del T.U. sulla maternità, per ciascuna unità attiva iscritta nella Gestione speciale dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni e, per gli imprenditori agricoli professionali.
Invece il contributo dovuto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per l’anno 2017 resta fissato nella misura capitaria annua di: € 768,50 (per le zone normali) ed € 532,18 (per i territori montani e le zone svantaggiate).
Quanto alle modalità di pagamento, la circolare INPS evidenzia che gli estremi del versamento dei contributi mediante il mod. F24 saranno disponibili nel Cassetto Previdenziale per Autonomi Agricoli.
I termini di scadenza per il pagamento sono il 17 luglio, il 18 settembre, il 16 novembre 2017 e il 16 gennaio 2018.
Infine, in merito all’agevolazione contributiva di cui all’art. 1, cc. 344 e 345 della L. 232/2016 (esonero contributivo totale triennale, nonché riduzione contributiva per un ulteriore biennio da riconoscersi nel limite massimo delle norme europee sugli aiuti de minimis), per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a 40 anni, che effettueranno l’iscrizione alla previdenza agricola nel corso del 2017 o che l’hanno effettuata nel 2016 con aziende ubicate nei territori montani e nelle aree agricole svantaggiate), l’INPS ricorda che è pari a: 100% per i primi 36 mesi di attività; 66% per gli ulteriori 12 mesi e 50% per ulteriori 12 mesi.
Riproduzione riservata ©