Detassabili i ristorni ai soci della cooperativa
A cura della redazione
L’Agenzia delle entrate, con la risposta all’interpello n. 284 del 5 aprile 2023, ha chiarito che alle somme erogate ai soci delle cooperative a titolo di ristorno si applica la tassazione agevolata a prescindere dagli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione.
A tal fine, i ristorni devono essere conformi alle previsioni di legge e la loro distribuzione deve risultare da apposito modello di dichiarazione, attraverso la compilazione della sezione relativa alla partecipazione agli utili dell'impresa.
Nel caso esaminato dal Fisco, la cooperativa intendeva adottare un nuovo regolamento interno finalizzato ad individuare le condizioni necessarie per l'applicazione della tassazione agevolata, ai sensi dell'articolo 1, commi da 182 a 190 legge n. 208/2015, sulle somme erogate a titolo di ristorni ai propri soci lavoratori a seguito di delibera assembleare. La bozza del nuovo regolamento indicava che i ristorni sarebbero stati ripartiti proporzionalmente alla quantità e qualità degli scambi mutualistici, a prescindere dal verificarsi nell'anno di incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Inoltre, veniva previsto che l'applicazione della tassazione agevolata all'erogazione di ristorni riferiti a un dato anno fosse condizionata al conseguimento di incrementi nell'anno stesso, rispetto al triennio precedente, di almeno uno tra una serie di indicatori individuati dal Ccnl delle cooperative sociali mentre, qualora nessuno degli indicatori individuati mostri un incremento rispetto al triennio precedente, le somme erogate a titolo di ristorni sarebbero state soggette a tassazione ordinaria.
L’Agenzia sottolinea che la partecipazione agli utili dell'impresa e quindi, per analogia, la distribuzione dei ristorni nelle cooperative, costituisce una fattispecie distinta dalla corresponsione dei premi di produttività. In particolare, la partecipazione agli utili può beneficiare della detassazione a prescindere dagli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Tali elementi devono, invece, ricorrere in caso di corresponsione dei premi di risultato, che risultano agevolabili anche per le imprese in perdita.
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