La Camera dei deputati, nella seduta del 4 agosto 2023, ha approvato in via definitiva la Delega al Governo per la riforma fiscale (C. 1038-B), che dovrà essere attuata con l’adozione dei decreti legislativi, in via generale, entro 24 mesi.

Saranno invece 12 mesi assegnati al Governo per l’adozione dei testi unici e per la codificazione delle materie tributarie.

Per la delega, il Governo dovrà attenersi ai seguenti principirogressività ed equità; riduzione del cuneo fiscale; sostegno alle famiglie; contrasto all’evasione; rispetto degli obiettivi di finanza pubblica; semplificazioni; eliminazione dei micro-tributi; revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento; riduzione degli oneri documentali; costituzione di tavoli tecnici.

Il Governo dovrà anche garantire i principi tributari dell’U.E. e rivedere la disciplina della residenza fiscale.

Oggetto di revisione sarà anche lo statuto dei diritti del contribuente attraverso il rafforzamento degli obblighi di motivazione degli atti impositivi, la valorizzazione del legittimo affidamento, la razionalizzazione della disciplina dell’interpello, potenziamento dell’esercizio del potere dell’autotutela e la revisione dei compiti del garante.

Non mancheranno interventi sull’imposizione redditi persone fisiche. In particolare si prevede la graduale riduzione dell’imposta, nel rispetto della progressività (aliquote e scaglioni – inizialmente annunciati 3 -, deduzioni e detrazioni), tenendo conto del nucleo familiare, della casa, della salute, dell’istruzione, della previdenza complementare e delle assicurazioni. Il tutto, in prospettiva della transizione all’aliquota unica, comunque nel rispetto della progressività che verrà gestita con detrazioni e deduzioni.

Riguardo al reddito di lavoro dipendente verranno riviste le deduzioni per la produzione del reddito e la deduzione dei contributi obbligatori e alla previdenza complementare. Verrà individuata un’imposta sostitutiva (in luogo delle aliquote per scaglioni) sugli straordinari (superata un certa soglia), sulla tredicesima e sui premi di risultato. Il Governo dovrà adottare anche misure per favorire il trasferimento di residenza e la revisione del sistema welfare.

Gli altri ambiti sui quali il Governo dovrà intervenire riguardano: i redditi agrari, i redditi di natura finanziaria, il sistema di tassazione delle forme pensionistiche complementari, il sistema di imposizione dei redditi di società e di enti (riduzione aliquote IRES; revisione del regime delle perdite), l’IVA, l’IRAP, il codice della crisi d’impresa, l’imposta di registro, successioni, donazioni, bollo e altri tributi indiretti, la disciplina doganale, la disciplina in materia di accise e la piena attuazione del federalismo fiscale regionale e comunale.

Il Governo è delegato anche a rivedere i principi e criteri direttivi degli adempimenti tributaririvilegiare l’adempimento spontaneo; rivedere gli indici sintetici di affidabilità; escludere la decadenza dei benefici fiscali nei casi di inadempimenti formali; rafforzare il regime premiale; incentivare l’utilizzo delle dichiarazioni precompilate; incrementare i servizi digitali; sospendere, nei mesi di agosto e dicembre, gli invii di comunicazioni e atti e i pagamenti elettronici.

Ci sarà infine la revisione dei principi e criteri direttivi in materia di procedimento accertativo, di adesione e di adempimento spontaneo, della disciplina del contenzioso tributario, del sistema sanzionatorio amministrativo e penale e le valutazioni finalizzate a compensare sanzioni e interessi con crediti maturati nei confronti delle amministrazioni statali certificati;

Il legislatore ha infine richiesto che dall’attuazione delle deleghe non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica né un incremento della pressione tributaria rispetto alla disciplina vigente (salvo quanto previsto al comma 3 dell’art. 22, riguardanti alcuni criteri di compensazione).