Credito d’imposta mezzogiorno: opportunità e procedure per il settore agricolo
A cura della redazione
A partire dal 17 ottobre 2024, le imprese agricole e del settore della pesca e acquacoltura operanti nel Mezzogiorno d’Italia possono richiedere il credito d’imposta sugli investimenti effettuati nel 2023. Questa agevolazione fiscale mira a incentivare l’acquisto di nuovi beni strumentali, per supportare la ripresa economica in un periodo di crisi, particolarmente acutizzato dagli effetti del conflitto in Ucraina. Vediamo di seguito i dettagli su beneficiari, modalità di presentazione e utilizzo del credito.
Beneficiari e Investimenti Ammissibili
Il credito d’imposta è destinato alle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli, nonché a quelle del settore della pesca e acquacoltura, che abbiano subito danni economici derivanti dalla crisi. Le aree interessate sono le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, nonché specifiche zone dell’Abruzzo, tutte coperte da deroghe previste dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Gli investimenti devono riguardare beni strumentali nuovi, destinati ad aumentare la capacità produttiva o a diversificare l’offerta.
Come Presentare la Domanda
La comunicazione per accedere al credito d’imposta va presentata all’Agenzia delle Entrate entro il 18 novembre 2024, utilizzando esclusivamente il canale telematico. Le imprese possono scegliere di procedere autonomamente o avvalersi di un intermediario autorizzato per la trasmissione. Il modello CIM23, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, richiede l’indicazione dettagliata degli investimenti, della localizzazione e dei beneficiari, oltre alla dichiarazione antimafia, obbligatoria per la maggior parte dei soggetti coinvolti.
Utilizzo del Credito e Controlli
Una volta approvata la richiesta, il credito può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, tramite modello F24, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento che stabilisce la percentuale massima fruibile. L’Agenzia delle Entrate verificherà la conformità ai limiti di spesa, stabiliti a 90 milioni di euro per il 2024. Superati i 150.000 euro, il credito è soggetto a controlli antimafia. Inoltre, l’importo concesso può essere utilizzato solo se il beneficiario rispetta tutte le condizioni fissate, comprese quelle di carattere fiscale e normativo.
Riproduzione riservata ©