Il datore di lavoro che non contesta tempestivamente al lavoratore le violazioni commesse dimostra di non avere interesse ad esercitare il potere disciplinare (Cass. 10/05/2007 n.10668).
La Suprema Corte ricorda comunque che l'esercizio da parte del datore di lavoro del potere disciplinare incontra il limite della correttezza e della buona fede in considerezione del diritto all'effettività della difesa spettante al lavoratore.