Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori extracomunitari privi del permesso di soggiorno viola l'articolo 22 del T.U. sull'immigrazione ed è per questo punito con l'arresto da 3 mesi ad un anno e con l'ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore (Cass. 37409/2006).
Inoltre sostiene la Suprema Corte, in questi casi non può essere fatto valere neppure il principio della buona fede in quanto sul datore di lavoro incombe per legge l'obbligo di prendere visione del permesso di soggiorno prima di procedere all'occupazione del cittadino extracomunitario, non essendo sufficiente il fatto che sia stata presentata allo Sportello Unico per l'immigrazione la semplice richiesta volta ad ottenere il nulla osta all'ingresso in Italia per motivi di lavoro.