Auto uso promiscuo: non è benefit se il dipendente sostiene interamente il costo
A cura della redazione

Nel caso in cui al dipendente sia stata assegnata un’auto ad uso promiscuo e il costo della stessa venga sostenuto completamente dal lavoratore, il valore del veicolo non concorre alla formazione del reddito di lavoro.
E’ quanto è stato deciso dal Tribunale di Milano (sent. 1/04/2016 n. 1022), a cui si era rivolto un lavoratore che, dopo aver fruito per diversi anni dell’auto aziendale, se l’era vista revocare.
Per il costo dell’auto utilizzata anche per motivi personali, veniva operata mensilmente una trattenuta di importo superiore al valore attribuito dalle tabelle ACI vigenti.
Secondo il lavoratore, la revoca del benefit violava il principio di irriducibilità della retribuzione e per questo motivo chiedeva che venisse nuovamente assegnata.
I Giudici di merito hanno rigettato la richiesta del lavoratore sostenendo che l’auto, pur utilizzata anche per motivi di servizio oltre che per uso privato, non aveva natura retributiva. Infatti, in ragione della trattenuta mensile effettuata, il lavoratore aveva sostenuto integralmente con il proprio stipendio il pagamento del benefit, con conseguente inconfigurabilità della natura retributiva dello stesso.
In conclusione, il fatto che l’azienda sostenesse solo il costo dell’uso aziendale del veicolo, in connessione causale diretta con i costi propri della mansione affidata al dipendente, non vale ovviamente a configurare il riconoscimento al lavoratore di un emolumento retributivo imponibile.
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