L’art. 51, c. 2, lett.d-bis) del TUIR estende l’esclusione dal reddito di lavoro dipendente anche alle ipotesi di concessione da parte del datore di lavoro di abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o di somme erogate per l’acquisto di tali abbonamenti oppure, infine, a titolo di rimborso delle relative spese.

Ma cosa si intende per abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico? Solo quelli relativi agli autobus o ai treni che collegano la casa del dipendente (o altro familiare individuato dall’art. 12 del TUIR) al luogo di lavoro o altra destinazione (ad esempio la scuola, la palestra, il centro formativo, ecc.)?

Secondo l’Agenzia delle entrate (circ. n. 5/E del 2018), per la individuazione degli abbonamenti agevolabili, è necessario richiamare la circolare 7 marzo 2008, n. 19/E, con la quale in merito alla detrazione, introdotta dall’art. 1, co. 309, legge n. 244 del 2007 (l. finanziaria 2008), è stato precisato che per abbonamento ai mezzi di trasporto pubblico si intende un titolo di trasporto che consenta al titolare autorizzato di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato, quindi, sono ricompresi nell’ambito di operatività della norma in esame solo le spese/costi per gli abbonamenti che implicano un utilizzo non episodico del mezzo di trasporto pubblico.

Diventa quindi fondamentale trovare una definizione di servizio di trasporto pubblico, locale, regionale o interregionale cui fa riferimento la disposizione del TUIR.

Un aiuto arriva sempre dalla circolare n. 5/E del 2018, secondo cui per tali devono intendersi quelli aventi ad oggetto il trasporto di persone, ad accesso generalizzato, resi da enti pubblici ovvero da soggetti privati affidatari del servizio pubblico sulla base di specifiche concessioni o autorizzazioni da parte di soggetti pubblici.

Quindi rientrano nella definizione i mezzi che collegano le varie destinazioni non solo su strada (esempio gli autobus o i filobus) o su rotaia (esempio: treni, metropolitana, tram e funicolare), ma anche su acqua sia essa dolce o salata, come i traghetti, gli aliscafi ed i vaporetti, rimanendo ferma la condizione fondamentale per fruire dell’agevolazione fiscale che si sia in presenza di un abbonamento.