Utilizzabili anche nel 2021 le risorse residue per sostenere le aree di crisi industriale complessa
A cura della redazione
L'INPS, con il messaggio 13 luglio 2021 n. 2584, ha provveduto a ripartite tra le Regioni le risorse destinate a finanziare i trattamenti di CIGS e di mobilità in deroga destinate alle aziende rientranti nelle c.d. aree di crisi industriale complessa.
La Legge di Bilancio 2021, al fine di completare i piani di recupero occupazionale, ha stanziato ulteriori risorse, da ripartire tra le varie Regioni sulla base dei fabbisogni dalle stesse evidenziate, al fine di finanziare i trattamenti di integrazione salariale straordinaria e i trattamenti di mobilità in deroga destinati alle aziende delle aree di crisi industriale complessa.
Si ricorda che le aree di crisi industriale complessa sono territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale. La complessità può derivare o da crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto, o da grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.
In queste aree, l'articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. 148/2015 ha previsto la possibilità di concedere un intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga, sulla base di specifici accordi stipulati in sede governativa.
La norma della Legge di Bilancio 2021 demandava ad un decreto interministeriale (Lavoro-Economia) il compito di ripartire le risorse tra le Regioni sulla base dei fabbisogni comunicati dalle stesse. Riparto che è avvenuto con il Decreto 16/04/2021. Tra le Regioni che hanno ottenuto maggiori risorse si ricordano il Lazio, la Toscana e il Piemonte. Invece le Regioni con meno finanziamenti sono il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia.
L’Istituto previdenziale ricorda che le Regioni possono utilizzare, anche per il 2021, le risorse residue dei precedenti finanziamenti e che i trattamenti di mobilità in deroga possono essere concessi per un periodo massimo di 12 mesi per singolo lavoratore.
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