Universal Design come (potente) strumento di sicurezza
A cura della redazione
Lo scopo della progettazione universale è innovativo e detterà le agende dei professionisti HSE nel futuro prossimo. Progettare è importante, progettare con lo scopo di semplificare tutte le esigenze lavorative, può essere rivoluzionario. Nella costruzione di prodotti, attrezzature, strutture, ma anche il software, i servizi oppure gli ambienti di facile utilizzo, è importante partire da presupposti di semplicità ma anche di beneficio verso tutti i lavoratori, anche con abilità diverse, età diverse, provenienze ecc. Spesso infine i termini Universal design, Design for All e Inclusive Design vengono usati come sinonimi, volendo indicare in senso ampio tutto ciò che riguarda una progettazione accessibile, ma la realtà è che hanno significati diversi. Di seguito vediamo come si declinano nella safety.
Cosa tratta
Basta consegnare un cellulare a un bambino piccolo, in età prescolare. Inizierà a schiacciare i tasti, e a fare cose, spesso con velocità strabilianti. Il dispositivo, alcuni più di altri, è stato concepito per essere semplice e intuitivo. Nessuno di noi, ha fatto un corso di formazione per usare il proprio cellulare.Il segreto alla fine è solo quello: semplificare le esigenze lavorative nelle fasi di progettazione, per rendere il prodotto progettato estremamente usabile, e di fatto più sicuro. Universal Design, in italiano Progettazione Universale, con l’eventuale variante Progettazione per tutti (in Inglese Design for All), è il termine internazionale con cui si vuole descrivere una metodologia progettuale di recente concezione e ad ampio spettro. L’ obiettivo fondamentale è partito dalla progettazione e la realizzazione di edifici, ma si è via via allargato alla progettazione di prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a ogni categoria di persone, al di là dell'eventuale presenza di una condizione di disabilità (persone con esigenze speciali). Da registrare quindi come si stia diffondendo un modello universale di progettazione che trova le sue origini nel 1985 a cura dell’ architetto Ronald L. Mace.L’architetto che fin dall’ infanzia è stato colpito dalla poliomielite, si è dedicato per tutta la vita ai temi di una nuova progettazione inclusiva ed accessibile.La sua definizione dell’Universal Design è molto famosa: “Il design universale è la progettazione di prodotti e ambienti utilizzabili da tutte le persone, nella massima misura possibile, senza necessità di adattamento o progettazione specializzata”
Non parliamo quindi di discipline particolari ed a sé stanti che siano dedicate a produrre specifici oggetti, ma più semplicemente ad un movimento di persone e professionisti che decidono di progettare per platee più ampie e che possano soddisfare un numero di utenti maggiore.
Il movimento negli anni seguenti prende importanza e nel 1997 formula i suoi sette principi, sviluppati da una serie di tecnici e progettisti che si riuniscono all’ interno di un centro creato allo scopo. (Centre for Universal Design). I sette punti sono di fatto suggerimenti, e più in particolare orientamenti importanti per realizzare una progettazione accessibile, uguale per tutti e soprattutto sicura che poi rimane il nostro focus principale. (vedi indicazioni operative).
Nella vita quotidiana troviamo spesso esempi, senza nemmeno rendercene conto. Quante volte sarà capitato di camminare sopra cordoli ribassati o su rampe di accesso ai marciapiedi, che abbattono le barriere architettoniche e risultano essenziali per le persone su sedia a rotelle, ma che possono essere utilizzate anche da tutti.
E ancora iatti di ceramica di colori a contrasto con bordi alti che aiutano le persone con problemi visivi o di destrezza. Ma ci sono anche i mobili con ripiani estraibili, piani cucina ad altezze diverse per esaudire le diverse necessità e posture. Nel campo dei mezzi di trasporto pubblico del mondo, vi sono gli autobus a pianale ribassato che si abbassano per portarsi al livello del suolo ed eliminare il relativo divario, o sono dotati di rampe di accesso piuttosto che di costosi sistemi montascale. Stiamo chiaramente parlando quindi di edifici servizi e prodotti in cui la progettazione è stata un'attenzione più attenta a questi aspetti non casuali. Un nuovo e moderno modello di progettazione che prevede e considera la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza in pieno accordo e nel rispetto dei propositi lanciati recentemente da UE con Industria 5.0
Qui l’articolo su industria 5.0 e safety
La commissione europea ha più volte precisato che intende rafforzare i valori di questo modello progettuale proprio perché adatto all’attuale substrato produttivo europeo, che deve essere guidato da principi di inclusione verso tutti i lavoratori, indipendentemente dalle loro caratteristiche, età o capacità ed in pieno accordo con la normativa vigente in materia di salute e sicurezza e le direttive di recepimento.
Qui il link all’articolo sulle azioni chiave in tema età e diversità generazionale.
Questa premessa dovrebbe quindi essere incorporata ad esempio nei contratti verso i diversi fornitori di prodotti o servizi, per ottimizzare la catena del valore lungo l’intera catena di fornitura e soprattutto in fase di progettazione, prima quindi di commettere errori a volte non riparabili. Questi principi sono estremamente più ampi di quelli alla base della progettazione accessibile a tutti e senza barriere e sono stati elaborati per essere applicati nel numero più ampio possibile di settori, quindi in tutti i settori in cui è necessario applicare la normativa di sicurezza : dall'edilizia ai trasporti ma anche dall'informatica alle tecnologie, dall'ambiente di lavoro alle attività turistiche e sportive ecc. Esempi applicabili al mondo lavorativo e industriale :
- Comunicazioni audio adeguate e associate ad informazioni visibili su schermi
- Maggiore visibilità di informazioni con associata ridondanza audio
- Maggiore contrasto visivo su pannelli e indicazioni
- L'uso di grafiche intuitive (ideogrammi) con associate descrizioni di testo
- Controllo agevole del volume e della velocità di riproduzione in sistemi audio/video
- Scelta della lingua in strumenti a sintesi vocale
- Percorsi luminosi in ambienti bui o scarsamente illuminati
- Istruzioni che forniscono informazioni sia a voce che video
- Etichette apposte sui pulsanti di controllo di attrezzature stampate con caratteri maggiorati
- Pavimenti e piani di accesso lisci, ingressi senza gradini e/o scale
- Asperità delle superfici che richiedano uno sforzo minimo per la relativa percorribilità
- Superfici che siano stabili, solide e con antiscivolo
- Porte interne, corridoi e ripostigli più larghi e con almeno 60x60 cm di spazio di manovra
- Spazi funzionali per affrontare e utilizzare gli elementi e relativi componenti
- Maniglie a leva per l'apertura delle porte, piuttosto che pomelli lisci e scivolosi
- Singolo azionamento con il pugno chiuso della mano per leveraggi e chiusure di sicurezza per allarmi e antincendio
- Componenti che non richiedano la presa con le dita a pinza o torsione del polso
- Componenti che richiedano meno di 2,5 kg di forza per operare o essere azionati
- Interruttori della luce con grandi pulsanti piani, piuttosto che piccoli interruttori a levetta
- Pulsanti e altri comandi che possono essere riconosciuti al tatto
- Illuminazione più alta e adeguata, soprattutto per le lampade da tavolo e per la lettura
Quando scade
L'universal design in origine parte da concetti inerenti la tematica del senza barriere (barrier-free), da movimenti dedicati all'accessibilità ed alla tecnologia più adattiva e più assistiva verso le persone con esigenze speciali. Oggi occorre comprendere che l'aspettativa di vita lavorativa si alza (vedi la francia di questi giorni) e la medicina può migliorare la sopravvivenza dei pazienti con lesioni significative, malattie e difetti congeniti. È quindi inevitabile ragionare con crescente interesse su una progettazione universale. Si registrano già molti settori in cui il design universale sta avendo una forte penetrazione di mercato, mentre in altri non è ancora stato adottato nella misura dovuta. Il design universale viene già oggi ma soprattutto dovrà essere applicato alla progettazione della tecnologia, dell'istruzione, dei servizi, e del più ampio spettro di prodotti e ambienti. Quando scade? Oggi.
Indicazioni operative
I principi classici del design universale (Mace et al., 1997) sono : (tra parentesi le implicazioni in termini di sicurezza)
- EQUITÀ - Uso equo: il design deve essere facile da usare e adatto a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità e abilità. (Utilizzabile da chiunque - rispettoso della Diversity & Inclusion).
- FLESSIBILITÀ - Flessibilità d'uso: il design deve essere in grado di soddisfare un'ampia gamma di preferenze e capacità individuali.
(Si adatta a tutti - rispettoso della Diversity & Inclusion) - SEMPLICITÀ - Uso semplice e intuitivo: il design deve essere di facile comprensione, indipendentemente dall'esperienza, dalle conoscenze, dalle capacità o dal livello di concentrazione degli utenti.
(Uso facile da capire – Se è facilmente comprensibile è sicuro) - PERCETTIBILITÀ - Informazioni percepibili: il progetto deve essere in grado di scambiare informazioni con gli utenti, indipendentemente dalle loro capacità sensoriali e dalle condizioni ambientali.
(Trasmettere effettive informazioni sensoriali può essere importante ad es. sistemi di segnalazione) - TOLLERANZA - Tolleranza agli errori: il progetto deve ridurre al minimo il rischio di azioni accidentali o fortuite che possono avere conseguenze fatali o indesiderate. (Minimizzare i rischi o le azioni non volute aumenta i livelli di sicurezza).
- CONTENIMENTO - Poco sforzo fisico: Il design deve poter essere utilizzato in modo efficace e con il minimo sforzo possibile.
(Utilizzo con minima fatica lavorativa riduce o evita malattie professionali). - MISURE - Dimensioni e spazi che consentano un uso adeguato: le dimensioni e gli spazi devono essere adeguati alla portata, alla manipolazione e all'uso da parte dell'utente, indipendentemente dalla sua taglia, posizione e mobilità.
(Rendere idoneo e in compliance lo spazio per l’accesso e l’uso)
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