Il Ministero dello sviluppo economico, con la circolare 10/12/2014 n.68032, ha precisato che le start up innovative che intendono fruire degli incentivi previsti dal DM 24/09/2014, dovranno inoltrare telematicamente le apposite istanze a partire dalle ore 12,00 del 16 febbraio 2015, a cui vanno allegati i piani di impresa con i dati anagrafici e il profilo del candidato, la descrizione delle attività oggetto di inanziamento, l'analisi di mercato, gli aspetti tecnici ed economico-finanziari e il progetto.

L’importo massimo finanziabile può arrivare fino a 1,5 milioni di euro, di cui il 70% sarà a tasso zero (mutuo senza interessi) e dovrà essere restituito in 10 anni. Detta percentuale potrà salire all’80% se la start up innovativa è costituita da donne o da giovani under 35, oppure se al suo interno è presente almeno un dottore di ricerca rientrato in Italia.

Un contributo a fondo perduto pari al 20% potrà essere fruito dalle start up che hanno sede nel Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) oppure nel cratere sismico dell’Aquila. 

Per le nuove imprese con meno di 12 mesi di attività sono previste forme di tutoraggio tecnico-gestionali.

L’incentivo è riconosciuto se la produzione di beni o l’erogazione dei servizi sono caratterizzati da un forte contenuto tecnologico e innovativo oppure se rientrano nel campo dell’economia digitale o si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca. 

Tra le spese ammissibili al finanziamento rientrano quelle sostenute pe gli impianti, i macchinari e le attrezzature tecnologiche e per la gestione dei dipendenti e dei collaboratori. Le spese dovranno essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro il biennio successivo alla sottoscrizione del contratto di finanziamento.