SMI (Sistema Moda Italia) e sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del tessile abbigliamento, scaduto il 31 marzo 2020.

Il testo, che sarà in vigore fino al 31 marzo 2024, prevede nel periodo un aumento complessivo (TEC) di 74 euro. L’incremento medio sui minimi - TEM (4° livello) sarà di 72 euro suddiviso in tre tranche: 20 euro da aprile 2022; 25 euro da gennaio 2023; 27 euro da aprile 2023. L’aumento sarà certo e non soggetto a verifica inflativa, passando da una dinamica salariale ex post, ad una dinamica ex ante.

Per quanto riguarda il welfare sanitario la novità è l’attivazione, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, di una assicurazione contro la non autosufficienza (LTC) a beneficio di tutti i lavoratori del settore. Tale assicurazione sarà finanziata con un contributo a carico dell’impresa di 2 euro per ogni lavoratore. È stato concordato l’avvio dell’ente bilaterale di settore finanziato con un contributo una tantum a carico delle imprese di 5 euro per ogni lavoratore dipendente.

Nell’intesa sono migliorati i diritti individuali dei lavoratori, sia in termini di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia, che per quanto riguarda i permessi, le aspettative, e i congedi, con il recepimento della legge Cirinnà, estesi anche alle coppie di fatto. Inoltre, in merito alle ore prestate in regime di flessibilità dell’orario, sono state elevate da 16 a 32 le ore che potranno essere programmate individualmente.

È stato definito un protocollo d’intesa sulla bilateralità per la definizione di apposite iniziative congiunte per la diffusione e l’applicazione delle “Linee guida sulla contrattazione aziendale”. Nel protocollo è presente anche la costituzione di un apposito gruppo di lavoro che, anche in conseguenze dell’emergenza sanitaria da Covid-19 nell’organizzazione del lavoro, sviluppi analisi congiunte sullo stato di salute in generale dei lavoratori del settore e individui opportune forme di prevenzione da implementare nelle imprese.

L’intesa è sottoposta alle lavoratrici e ai lavoratori che dovranno approvare il dettato contrattuale nelle prossime settimane.