Il Senato della Repubblica, con 227 voti favorevoli, nessuno contrario e 4 astensioni, il 30 marzo 2021, ha approvato definitivamente il disegno di legge delega n. 1892, per il riordino, la semplificazione e il potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale.

Il Governo deve adottare uno o più decreti legislativi attuativi entro 12 mesi dall’entrata in vigore della Legge delega.

La finalità, indicata nell’art.1, è quella di favorire la natalità, di sostenere la genitorialità e di promuovere l’occupazione, in particolare quella femminile.

L’ammortare dell’assegno unico è modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare (ISEE), tenendo conto dell’età dei figli a carico.

L’assegno unico è erogato mensilmente per ciascun figlio minorenne a carico, a decorrere dal settimo mese di gravidanza. Per i figli successivi al secondo è previsto un importo maggiorato.

L’assegno mensile si riduce in caso di ciascun figlio maggiorenne a carico, e viene erogato fino al compimento del ventunesimo anno di età, con possibilità di corresponsione dell’importo direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l’autonomia. L’assegno è concesso solo nel caso in cui il figlio maggiorenne frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa limitata con reddito inferiore a un determinato importo annuale, sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro o svolga il servizio civile universale.

L’importo dell’assegno viene invece maggiorato per le madri di età inferiore a 21 anni.

E’ previsto un importo maggiorato dell’assegno (dal 30% al 50%) in caso di figli con disabilità, con maggiorazione che viene graduata a seconda della classificazione della condizione di disabilità. In questo caso l’assegno, senza maggiorazione, viene comunque riconosciuto se il figlio con disabilità risulti ancora a carico dopo il compimento del ventunesimo anno di età.

La Legge consente il mantenimento delle misure e degli importi in vigore per il coniuge a carico e per gli altri familiari a carico diversi dai figli.

L’assegno è pienamente compatibile con il reddito di cittadinanza ed è corrisposto congiuntamente ad esso. Inoltre non viene preso in considerazione per la richiesta delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefici e prestazioni sociali previste da altre norme in favore die figli con disabilità.

Inoltre è pienamente compatibile con altre misure in denaro erogate dalle Regioni o Province autonome.

L’assegno è ripartito in pari misura tra i genitori o, in loro assenza, è assegnato a chi ne ha la responsabilità genitoriale. In caso di separazione e divorzio, l’assegno spetta al genitore affidatario dei figli, salvo diverso accordo.

Con riferimento ai requisiti di accesso, cittadinanza, residenza e soggiorno, il richiedente l’assegno deve cumulativamente:

1) essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;

2) essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

3) essere residente e domiciliato con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;

4) essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.

L’introduzione dell’assegno unico comporta il graduale superamento o la soppressione: dell’ANF con almeno tre figli minori, dell’assegno di natalità, del premio di nascita, del Fondo di sostegno alla natalità.

Poiché l’introduzione dell’assegno di natalità, rappresenta il primo tassello del puzzle volto alla riforma del sistema fiscale. A regime verranno integralmente soppressi: le detrazioni fiscali, l’ANF e gli assegni familiari.

L’assegno viene concesso sotto forma di credito d’imposta oppure tramite erogazione di una somma di denaro mensile.