Sorveglianza e monitoraggio dei lavoratori da remoto: implicazioni per la sicurezza e la salute sul lavoro
A cura della redazione
L’Agenzia Europea per la Sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) ha pubblicato una relazione in cui indaga sul coinvolgimento della Salute e Sicurezza sul lavoro nei confronti della sorveglianza digitale e del monitoraggio
Cosa tratta?
Lo scopo di questo studio è analizzare le implicazioni in materia di SSL delle pratiche di sorveglianza (digitale) e monitoraggio sui lavoratori a distanza, esaminando anche le differenze tra la loro situazione e quella dei lavoratori in loco. Sebbene supervisori e forme di sorveglianza siano sempre esistiti nei luoghi di lavoro, l’avvento della dataficazione dei processi lavorativi e della digitalizzazione dei luoghi di lavoro hanno stimolato l’attenzione su come le nuove tecnologie possano influire sul benessere dei lavoratori e deteriorare le condizioni di lavoro.
L’utilizzo di algoritmi, intelligenza artificiale e strumenti digitali sta cambiando il modo in cui vengono svolti i compiti, le relazioni nei luoghi di lavoro e sta modificando la catena di comando e il ruolo del middle management. Le tecnologie e gli algoritmi digitali possono assegnare compiti, controllare la forza lavoro, misurare la produttività e definire le condizioni di lavoro. Possono supportare e, in alcuni casi, anche sostituire il management nel processo decisionale e nelle attività di monitoraggio. Queste funzionalità potenziate, tuttavia, molte volte vanno a scapito della discrezione e dell’autonomia dei lavoratori e sono generalmente accompagnate da tecnologie invasive che possono aumentare i rischi psicosociali dei lavoratori e peggiorare i loro risultati in termini di salute, in particolare dei lavoratori a distanza.
La portata e la pervasività dei nuovi strumenti di sorveglianza digitale sono tali che grandi quantità di dati possono essere raccolte in tempo reale e superare le attività legate al lavoro, intromettendosi eventualmente nella sfera privata dei lavoratori. Inoltre, la maggior parte di queste tecnologie può funzionare in modo silenzioso, lasciando i lavoratori inconsapevoli di essere monitorati o del tipo e della quantità di dati raccolti e per quali scopi. Questo uso amplificato della sorveglianza e la sensazione costante di monitoraggio hanno anche ampie ripercussioni sulla qualità del lavoro, portando a una ridotta autonomia lavorativa, all’intensificazione del lavoro, a un aumento del livello di stress e ansia e alla sfiducia reciproca tra lavoratori e management.
Secondo i risultati, il 78% del totale dei lavoratori intervistati ha dichiarato di sottostare a qualche forma di modelli organizzativi di gestione e sorveglianza basati sui dati digitali. Cioè, riferiscono di avere tecnologie digitali che determinano la loro velocità di lavoro, o di monitorare e sorvegliare il loro lavoro, o di assegnare loro compiti o turni, o di valutare il loro lavoro o, infine, di monitorare i loro segni vitali. Osservando l’impatto dei modelli organizzativi di sorveglianza sui rischi psicosociali percepiti, i lavoratori hanno riferito che un aumento dell’uso di strumenti digitali di sorveglianza corrisponde a un rischio psicosociale percepito più elevato.
Quando entra in vigore?
La relazione è stata pubblicata il 9 novembre 2023.
Indicazioni operative
Dai risultati si evince che se da una parte tali sistemi possono aumentare i rischi psicosociali e gli effetti negativi sulla salute, dall’altra tali rischi ed effetti possono essere ridotti e attenuati mediante l’attuazione di misure preventive in materia di SSL.
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