Cosa tratta


Spesso ricordiamo che il datore di lavoro ha la responsabilità anche legale, di difendere i lavoratori da tutti i pericoli che possono derivare dal lavoro. Durante i corsi di formazione dedicati ai datori di lavoro molti si stupiscono. Ma come : nel 2022 ci sono ancora attività che vengono svolte manualmente ? Siete sicuri ? La risposta arriva dagli infortuni. Lombalgie, lombosciatalgie, colpi della strega, mal di schiena, ernie rimangono una delle cause più comuni di assenze, malattie, incidenti e infortuni. Un evergreen che supera i decenni, e scavalca il secolo, senza grandi flessioni.


Si stima che nel 2021 circa un quinto degli infortuni non mortali denunciati è dovuto a problematiche di manipolazione, sollevamento e trasporto manuale. Di solito questi infortuni provocano lesioni in primis alla schiena, ma spesso coinvolgono anche il collo e la colonna vertebrale e possono avere effetti debilitanti per l’infortunato. Le cause sono ben conosciute : carichi troppo pesanti, posture sbagliate, e ambienti di lavoro a rischio ercorsi pericolosi, spesso ostruiti e causa di inciampi e scivolamenti, spazi limitati.


Non a caso la nuova norma ISO 11228:1 – 2022 pone una nuova e accurata attenzione agli spazi di lavoro. Sollevare manualmente, abbassare, trainare o spostare oggetti o carichi con la sola forza del corpo è di fatto pericoloso. Farlo in ambienti ostili, bagnati, irregolari, bui,  aggrava i rischi e rende molto più frequente incidenti e infortuni. Chiunque sia coinvolto in lavori che comportano la movimentazione manuale dei carichi è a rischio lesioni, indipendentemente da quante ore venga occupato a sollevare oggetti o pesi. Anche carichi leggeri, rappresentano un pericolo se il compito ad es. è ripetitivo.


La norma prevede che il datore di lavoro, in qualità di vero responsabile della sicurezza, garantisca la gestione del rischio MMC, valutando le attività, formando gli addetti e vigilando che seguano le tecniche e le procedure concordate e/o utilizzino gli strumenti e le attrezzature, ma anche i DPI forniti (e scelti all’uopo).


La valutazione dei rischi


La valutazione dei rischi, così come era concepita nel 2009, nel corso degli anni ha mostrato limiti evidenti. In primis, si è capito che deve essere effettuata da persona estremamente competente (ad es. meglio se ergonomo, oppure tecnico della prevenzione), ma continua ad essere effettuata da chiunque ne abbia necessità con risultati quanto meno “altalenanti”.


I risultati di ogni singola operazione, sempre con il vecchio metodo, non risultavano sempre omogenei e dovevano comunque essere proporzionati al rischio reale, al termine della valutazione stessa.


Una buona valutazione dei rischi nel 2022 invece, segue il nuovo metodo, è maggiormente vincolata ed attenta al contesto e sarà effettuata coinvolgendo le persone che svolgono quotidianamente l’attività e hanno conoscenze e capacità per vedere i rischi e valutare le soluzioni. L’obiettivo rimane quello di identificare i rischi e trovare soluzioni per eliminare o ridurre la possibilità di lesioni più o meno importanti, ma il focus è stato affinato da oltre dieci anni di applicazione. Ma scendiamo nel dettaglio.


La gerarchia dei rischi riportata nella ISO 45001:2018 chiede prima di tutto di eliminare il rischio (se possibile). Nel caso della movimentazione più che in altri campi, le soluzioni esistono, l’innovazione è ormai realtà e buona parte delle misure attuabili sono economicamente sostenibili. Robot, apparecchiature automatizzate, ausili meccanici, movimentatori, perfino esoscheletri, sono ormai presenti sulle linee di produzione e nella logistica di molti comparti industriali. Realtà operative e funzionanti, rappresentano la soluzione migliore al problema : hanno eliminato il rischio alla fonte.



Se invece automatizzare non è possibile, rimane necessario eseguire la valutazione del rischio ai sensi della nuova norma ISO 11228:1: 2022, esaminando tutti gli  aspetti, e coinvolgendo nel processo di valutazione i dipendenti e/o i loro rappresentanti. Quattro sono in linea di massima, gli aspetti da esaminare :


  1. Compiti da svolgere
  2. Persone che lo svolgono
  3. Tipo di carico da sollevare/muovere
  4. Ambiente di lavoro e altri fattori.


E’ possibile (e consigliabile) usare delle check list (aggiornate alla nuova norma) per essere certi di aver trovato tutti i pericoli e identificare tutti i rischi ad es. degli ambienti ritenuti pericolosi ai fini della movimentazione.


Per quanto riguarda i compiti (ripetitivi, movimenti, piegamenti, torsioni, distanze, velocità ecc.), occorre considerare il compito nella sua totalità e quello che comporta. La novità del metodo 2022, è un abbassamento generalizzato di pesi e soglie. I limiti sono più bassi rispetto al passato.


L’individuo è la variabile più importante ma anche la più variegata. Uomini o donne, giovani o anziani, alti o bassi, disabilità o meno, stati di salute e limitazioni, provenienza delle persone, cambiano radicalmente valutazioni ed approcci. Quindi non solo salute e forza, ma la considerazione di una serie di importanti fattori in combinazione tra loro in un approccio decisamente più olistico che scientifico.


Il carico invece è da sempre la cosa meglio valutata. Anche in passato veniva chiesto con esattezza se il carico era pesante, scomodo, facilmente afferrabile, caldo, freddo ecc. e valutato di conseguenza.


La novità rimane l’ambiente di lavoro. Era un fattore da considerare anche in passato, ma non con questa nuova precisione ed importanza. Osservare dove viene movimentato un carico e soprattutto identificare tutto quello che potrebbe influire sulla movimentazione diventa prioritario e può cambiare di fatto il corso della valutazione dei rischi come mai fatto in passato. Ad es. giusto per capire : spazi limitati, inciampi, urti, pavimenti sporchi, scivolosi, pendii, gradini, visibilità, illuminazione, microclima, umidità ecc. possono bloccare la valutazione fino a risoluzione.


Infine gli altri fattori e tutti i rischi psicosociali che sempre di più vengono presi in forte considerazione. I carichi di lavoro, le scadenze soprattutto se ravvicinate, la comunicazione nel team, la formazione e il buon addestramento ricevuto così come la corretta installazione e utilizzo delle attrezzature assegnate devono essere valutate e diventare a pieno titolo parte attiva della valutazione stessa.


Detta valutazione poi, non è immutabile, ma cambia se cambia qualcosa (qualsiasi cosa, anche ambientale) nelle attività e non solo come in passato solo se cambiava il peso del carico.


Più fonti (e la stessa EU-OSHA) consigliano poi una revisione annuale della valutazione .


Il futuro


Come già detto lo scopo principale della valutazione dei rischi rimane l’eliminazione di tutti i rischi che abbiamo identificato e valutato. Le misure che saranno adottate, dipendono dalle caratteristiche dell’ ambiente di lavoro, delle attività e delle organizzazioni. Abbiamo provato (come sempre) a consigliarne qualcuna nella sezione “Indicazioni operative”


Infine, vale la pena sottolineare che una formazione sulla movimentazione manuale ben fatta risolve la maggior parte dei problemi riscontrati e riscontrabili. La formazione e-learning, cosi come la formazione teorica in aula può fornire buone conoscenze di base e normative ma deve necessariamente essere combinata con una formazione e un addestramento specifico e pratico per l’attività svolta e tenuta da formatori esperti e specializzati sul campo (non in aula).


Infine consapevolezza. Il futuro passa attraverso la consapevolezza situazionale e la responsabilità di ogni persona che effettua movimentazione manuale. Essendo una  attività ormai riconosciuta e nota nel causare danni sul breve ma anche sul medio e lungo termine, anche il comportamento individuale è determinante ai fini della salute individuale presente e futura.


Responsabilità peraltro da estendere al team che valuta i rischi delle attività, ai preposti e a tutti coloro che a vario titolo partecipano alle attività fino (perché no) alla formazione effettuata e al seguire le tecniche e/o le procedure concordate.



Quando entra in vigore

La norma UNI EN ISO 11228:1 del 2009, peraltro citata nell’ allegato 33 del Dl.gs 81/2008 è stata ritirata con sostituzione il 24 marzo del 2022.  


La nuova norma UNI ISO 11228:1 Ergonomia - Movimentazione manuale - Parte 1: Sollevamento, abbassamento e trasporto è in vigore dal 24 marzo del 2022 ma al momento attuale disponibile nella sola lingua inglese, il che fornisce qualche difficoltà applicativa tipica ed insita nella traduzione.


Indicazioni operative

Le misure da adottare dipendono moltissimo dal contesto e dall’ attività svolta, ma in generale possono includere :


  • Utilizzo di attrezzature progettate/specializzate per sollevare e trasportare il carico
  • Semplificare sollevamenti e trasporti dei carichi ad es. aggiungendo maniglie o alleggerendo o riducendo i carichi stessi. Anche l’analisi delle posture, e il miglioramento delle azioni può dare risultati eccellenti
  • Rendere più sicura l'area rimuovendo gli ostacoli, migliorando l'illuminazione, la ventilazione e il pavimento (Chiaramente se necessario)
  • Limitare al minimo i movimenti più pericolosi e impattanti : sollevare carichi dal pavimento o al di sopra dell'altezza delle spalle
  • Rivedere le procedure aziendali in modo da ridurre la distanza di trasporto dei carichi o per limitare piegamenti e torsioni
  • Fornire ai lavoratori pause più frequenti
  • Investire su formazione dedicata e frequente, ma soprattutto sull’ addestramento. Insegnare nel dettaglio come sollevare i carichi correttamente.