Il Ministero del lavoro, sul proprio sito internet, ha pubblicato le slide che riassumono tutte le novità contenute nel c.d. Decreto Dignità tra le quali che la durata massima dei contratti a termine che possono essere liberamente stipulabili, senza ricorrere alle causali, passa da 36 mesi a 12 mesi.

Dopo i 12 mesi, il contratto a termine si può rinnovare soltanto per un massimo di ulteriori 12 mesi, ma con obbligo di indicare la causale.

Inoltre le slide ricordano che la possibilità di prorogare i contratti a termine diminuisce da 5 a 4 volte.

Sul piano dei licenziamenti viene aumentato del 50% l’indennizzo per i lavoratori ingiustamente licenziati. In caso di licenziamento ingiusto, l’indennizzo per il lavoratore può arrivare fino a 36 mensilità.

Al fine di contrastare l’uso improprio degli incentivi statali viene previsto che chi sfrutta lo Stato, prendendo soldi pubblici e delocalizzando anche in Stati UE, deve restituire tutto fino all’ultimo centesimo, più gli interessi.

Inoltre per chi delocalizza fuori dall’Unione europea, scattano anche le sanzioni fino a 4 volte l’importo ricevuto.

Invece chi licenzia entro 5 anni da quando ha ricevuto un aiuto di Stato finalizzato a garantire determinati livelli occupazionali, deve restituire il beneficio o tutto o in parte.

Per arginare la ludopatia viene previsto il divieto alla pubblicità e alle sponsorizzazioni del gioco d’azzardo su qualunque mezzo (stampa, televisione, radio, internet).

Infine per eliminare la burocrazia agli imprenditori si prevede l’abolizione dello split payment per le partite IVA. Viene introdotta una tregua sullo spesometro: un ultimo adempimento a febbraio e poi scompare. Infine verrà disattivato il redditometro.