Siglato l'accordo per la crescita della produttività e della competitività
A cura della redazione

La CISL e la UIL hanno firmato il testo dell’accordo sulla produttività redatto dalle associazioni datoriali il 16 novembre 2012 con il quale si intende perseguire e raggiungere l’obiettivo comune di sviluppare un sistema di relazioni industriali che crei condizioni di competitività e produttività tali da rafforzare il sistema produttivo, l’occupazione e le retribuzioni.
Non ha invece voluto firmare la Cgil che chiede di rivedere alcuni punti dell’accordo che ritiene di non condividere. Intanto il Governo ha convocato tutte le parti sociali il 21 novembre p.v. per un confronto.
Proprio al fine di far crescere la produttività e la competitività viene chiesto a Governo e Parlamento di rendere stabili e certe le misure previste dalle disposizioni di legge per applicare, sui redditi da lavoro dipendente fino a 40 mila euro lordi annui, la detassazione del salario di produttività attraverso la determinazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali, al 10%.
Invece in merito alla decontribuzione del salario di produttività, le parti chiedono che venga data compiuta applicazione ai contenuti della Legge 247/2007 che prevede uno sgravio contributivo per incentivare la contrattazione collettiva di secondo livello fino al limite del 5% della retribuzione contrattuale percepita.
Sempre con riguardo alla produttività le parti ritengono che sia necessario: l'affidamento alla contrattazione collettiva di una piena autonomia negoziale rispetto alle tematiche relative all'equivalenza delle mansioni, all’integrazione delle competenze; la ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione anche con modelli flessibili; l'affidamento alla contrattazione collettiva delle modalità attraverso cui rendere compatibile l’impiego di nuove tecnologie con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.
L’accordo inoltre ha la finalità di attribuire maggiore ruolo alla contrattazione collettiva, soprattutto quella decentrata. Che dovrebbe avere il compito di definire le condizioni di gestione flessibile degli orari di lavoro, per rispondere alle differenti dinamiche temporali della produzione e dei mercati, rispettando la vigente normativa comunitaria oltre che dei diritti e delle esigenze umane.
Sempre secondo l’accordo al CCNL dovrebbe spettare il compito di perseguire la semplificazione normativa, il miglioramento organizzativo e gestionale, la previsione di una possibile delega alla contrattazione di secondo livello su materie e secondo modalità che possono influire positivamente sulla crescita della produttività. Inoltre sempre il CCNL possono definire che una quota degli aumenti economici derivanti dai rinnovi contrattuali sia destinata alla pattuizione di elementi retribuitivi da collegarsi ad incrementi di produttività e redditività definiti dal secondo livello della contrattazione, così da beneficiare di congrue e strutturali misure di detassazione e di decontribuzione.
Le parti hanno affrontato anche la questione legata al concetto di rappresentatività di cui all’accordo interconfederale del 28/06/2011. In particolare entro il 31/12/2012 la materia verrà disciplinata con un accordo o un regolamento integrativo, per consentire un rapido avvio della procedura per la misurazione della rappresentanza nei settori di applicazione dei CCNL. Sempre entro la predetta data saranno definite per i settori interessati le modifiche da introdurre alla disciplina delle rappresentanze sindacali unitarie contenuta nell’Accordo interconfederale del 20/12/1993.
Di particolare interesse anche il punto 4 sulla partecipazione dei lavoratori nell’impresa. Le parti sociali ritengono opportuno valorizzare, nei diversi livelli contrattuali, i momenti di informazione e consultazione previsti, anche per favorire un responsabile coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte dell’impresa sulle materie che migliorano la produttività, le condizioni di lavoro e lo sviluppo dell’impresa.
Infine anche l’aspetto formativo viene tenuto in considerazione. Infatti per migliorare la produttività occorre un sistema scolastico e formativo che punti concretamente all’accusabilità delle persone rilanci e valorizzi, arricchendola anche di contenuti nuovi, l’istruzione tecnico-professionale, esaltando maggiormente competenze e capacità di apprendimento delle persone, valorizzando la capacità formativa dell’impresa e del lavoro.
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