Siglato l'accordo interconfederale su contratti collettivi aziendali e rappresentanza sindacale
A cura della redazione
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil il 28 giugno 2011 hanno siglato un accordo interconfederale in materia di certificazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale di categoria e di criteri di validità generale dei contratti aziendali.
In merito alla rappresentatività la valutazione si dovrà basare sui dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori. Per la legittimazione a negoziare è necessario che il dato di rappresentatività realizzato da ciascuna organizzazione sindacale superi il 5% del totale dei lavoratori della categoria cui si applica il CCNL.
Invece per quanto riguarda i contratti aziendali, questi verranno considerati validi e vincolati per tutto il personale in forza se approvati dalla maggioranza dei componenti delle RSU.
Se in azienda sono presenti le RSA i contratti collettivi aziendali sono efficaci se approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali costituite nell’ambito delle associazioni sindacali che, singolarmente o insieme ad altre, risultano destinatarie della maggioranza delle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori dell’azienda nell’anno precedente quello della stipula. I contratti collettivi aziendali devono essere sottoposti al voto dei lavoratori promosso dalle RSA, a seguito di richiesta avanzata da almeno una organizzazione sindacale oppure da almeno il 30% dei lavoratori dell’impresa.
I contratti collettivi aziendali possono definire anche in via sperimentale e temporanea, specifiche intese modificative delle regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro nei limiti e con le procedure previste dagli stessi CCNL. Se non previste, i contratti collettivi aziendali conclusi con le RSA d’intesa con le organizzazioni sindacali territoriali di categoria, nei casi di crisi aziendale o di nuovi significativi investimenti per favorire lo sviluppo economico e occupazionale dell’impresa, possono definire intese modificative con riferimento agli istituti del CCNL che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro.
Infine le parti hanno concordato di richiedere a Governo e Parlamento che venga confermato il sostegno alla contrattazione collettiva decentrata rendendo strutturali misure incentivanti volte a ridurre tasse e contributi (ossia la decontribuzione e la detassazione del 10% delle erogazioni legate alla produttività previste dalla contrattazione di secondo livello).
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