Sicurezza sociale: la nuova normativa europea
A cura della redazione
L’INPS, con la circolare n. 82 dell’1 luglio 2010, ha precisato che, dall’1.5.2010, le norme di coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, costituite dai regolamenti CEE nn. 1408/71 e 574/72, sono sostituite dalle norme di coordinamento del regolamento Ce n. 883/2004, come modificato dal regolamento Ce n. 988/2009, e dal regolamento di applicazione Ce n. 987/2009 (in determinati casi è, comunque, previsto che si continuino ad applicare i regolamenti precedenti).
L’Istituto, con la suddetta circolare, ha fornito chiarimenti in merito ai principi ed alle disposizioni generali dei nuovi regolamenti. Tra queste assumono particolare importanza le norme relative allo scambio telematico delle informazioni tra le istituzioni degli Stati membri dell’Unione Europea, al fine di velocizzare e semplificare la procedure di trasmissione, trattazione e definizione delle pratiche da esaminare in base alla regolamentazione comunitaria.
L’ambito di applicazione “ratione personae” del regolamento n. 883/2004 risulta più esteso rispetto alla precedente disciplina, non essendo destinato soltanto ai lavoratori ed agli studenti ma, in generale, alle persone attive e inattive (come, ad esempio, le casalinghe o i disoccupati non indennizzati), a condizione che siano state soggette alla legislazione di sicurezza sociale di uno Stato membro.
Inoltre, le nuove norme riguardano tutte le prestazioni di sicurezza sociale (malattia, maternità e paternità assimilate, invalidità, vecchiaia, superstiti, infortunio sul lavoro e malattie professionali, assegni in caso di morte, disoccupazione, pensionamento anticipato, familiari) e, altresì, le prestazioni speciali in denaro di carattere non contributivo, mentre sono escluse dall’ambito di applicazione l’assistenza sociale e medica e le prestazioni per le quali lo Stato si assume la responsabilità dei danni alle persone, prevedendo un indennizzo.
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