La sicurezza dei lavoratori solitari, isolati, e notturni può essere migliorata. Per tutelare il lavoratore isolato e ottemperare agli obblighi di legge è necessario elaborare una strategia per permettere di segnalare e gestire in modo rapido, automatico e accurato un possibile malore o incidente. Inoltre, esistono delle normative che regolamentano la sicurezza dei lavoratori isolati. Ad esempio, è necessario individuare le mansioni del lavoratore isolato e darne chiara identificazione nel DVR, valutare correttamente i rischi, dare adeguata formazione al lavoratore, redigere un piano di emergenza specifico, raccordare tutti i documenti sulla salute e sicurezza e scegliere un corretto sistema di comunicazione. 

Cosa tratta :

Senza che nemmeno ci se ne renda conto, tutti i giorni, tantissimi lavoratori solitari affrontano diversi rischi per la salute e la sicurezza. Ci si riferisce infatti a qualsiasi attività che un lavoratore deve svolgere per periodi anche lunghi, senza diretta supervisione o in assenza di colleghi. Alcune stime ipotizzano numeri impressionanti. Nel 2022 si pensa che fino al 25 % della forza lavoro possa lavorare in solitario. A gennaio del 2023, il numero di persone occupate è di circa 23 milioni in Italia, il che suggerisce che stiamo parlando di 4-6 milioni di lavoratori.

Il dato può sembrare eccessivo, soprattutto perché spesso non ci facciamo nemmeno caso. Esiste un ampio spettro di attività che abitualmente operano di notte, tutti i giorni, nessuno escluso.

Parliamo di :   

  • Personale sanitario e socio-assistenziale, (sia in sede che fuori sede),
  • Ditte individuali, appaltatori o liberi professionisti.
  • Autisti, corrieri, tassisti, camionisti
  • Forze di sicurezza pubbliche e private, vigili del fuoco, personale dei soccorsi
  • Impiegati delle poste, fornitori di servizi di spedizione,
  • Personale di ristorazione, turistico, alberghiero, industria divertimento, ecc.
  • Agenti di commercio e immobiliari,
  • Personale di cantiere, geometri, operatori mezzi
  • Addetti strade, autostrade, ferrovie, mezzi di trasporto, aeroporti, aerei, navale.
  • Industrie a ciclo continuo, centrali termiche, centrali elettriche
  • Pubblico servizio : comunicazioni, acqua, corrente elettrica, gas,
  • Media e notizie : giornalisti, web, contenuti, inviati, registi, fotografi ecc.
  • Tante altre professioni, anche recenti che possono rientrare nella categoria “lavoro solitario”

Alla fine, si ragiona su milioni di lavoratori italiani che sono regolarmente a numerosi rischi su base giornaliera, che devono affrontare di fatto da soli.

Le statistiche parlano molto dei vari abusi verbali, fisici, delle varie molestie ma anche di lesioni o incidenti più o meno gravi. I settori più esposti sono sicuramente quello stradale e quello sanitario. Le organizzazioni hanno il dovere morale, ma anche giuridico di tutelare i lavoratori isolati. I datori di lavoro, possono ricorrere ad un ampia serie di soluzioni per ridurre e minimizzare le problematiche :

  • La valutazione e la gestione dei rischi
  • Il monitoraggio della posizione
  • La sicurezza personale,
  • Le procedure di emergenza   
  • La gestione dei rischi del lavoro solitario, (violenza, stress, benessere mentale, idoneità medica e ambiente di lavoro). 

La sicurezza proattiva dei lavoratori isolati è quindi fondamentale, ma con gli attuali strumenti a disposizione e sul mercato, non è più difficile come in passato. Gli strumenti hanno raggiunto prezzi ragionevoli.

Il datore di lavoro può attraverso pochi e semplici passaggi, garantire maggiormente la sicurezza dei lavoratori isolati.

Identificare i lavoratori isolati e i rischi comuni

Una nuova valutazione dei lavoratori solitari può significare spesso un nuovo conteggio delle persone coinvolte, e di conseguenza nuova formazione, nuova sorveglianza, e nuovi DPI prima di tutto.

Il dibattito di questi ultimi mesi, si verte molto sul come considerare i lavoratori che definiamo in smart working e comunque che operano da casa, nelle nuove forme di flessibilità. Sono o non sono lavoratori solitari ?

Vale quindi la pena, fare un nuovo censimento e identificare tutti i lavoratori isolati, compresi i loro ruoli, responsabilità e aspettative. Il passo successivo è ovvio : Identificare tutti i potenziali pericoli presenti nei loro vari ambienti. Spesso troviamo il problema della criminalità soprattutto nei grandi centri urbani, per tutti coloro i quali lavorano con attrezzature di valore (fotografi, personale computer, ecc), oppure i rischi di aggressione o incidente d'auto durante il pendolarismo. L’altro grande scenario riguarda il lavoratore degli impianti, qualunque essi siano : ogni ambiente di lavoro contiene pericoli con vari gradi di rischio che nel solitario e nel notturno aumentano. I lavoratori possono essere più soggetti a cadute, esposizione chimica e urti rispetto agli impiegati.

L’obiettivo rimane quello di identificare il maggior numero possibile di pericoli, in modo da consentire di gettare le basi per una risposta proattiva alle emergenze ed alla prevenzione degli infortuni più gravi. Anticipare e intraprendere azioni decisive contro i rischi dovrebbe essere l’obiettivo di ogni Servizio di Prevenzione e Protezione, cosa ancora più importante nel caso di lavoratori solitari/isolati/notturni.

Condurre una valutazione del rischio di lavoro solitario

Dopo aver identificato le attività ed i lavoratori ed i potenziali rischi si può procedere con una valutazione dei rischi per la sicurezza. Inutile ormai sottolineare l’importanza fondamentale dello sviluppo accurato di valutazioni che coprano l’intera attività dei lavoratori isolati,  in tutta la tua organizzazione.

Lecito aspettarsi che la valutazione del rischio tenga conto di quanto segue :       

  • Uso di attrezzature  e/o di attrezzature che richiedono conoscenze e capacità particolari       
  • Lavorare in ambienti confinati o in luoghi definibili come remoti       
  • Esposizione a tensione elettrica, sostanze chimiche anche pericolose o superfici calde      
  • Cadute, scivolamenti e inciampi      
  • Lavoro in quota        
  • Stress, ansia e burnout        
  • Violenza fisica, aggressioni e/o molestie   
  • Stanchezza e affaticamento dovuti alla guida su lunghe distanze/lunghi periodi
  • Lavorare al di fuori del normale orario di lavoro
  • Emergenze mediche improvvise

Una corretta valutazione del rischio, crea nel dettaglio modelli di miglioramento delle situazioni riscontrate e deve informare sulle corrette prassi da tenere. Spesso il risultato della valutazione dei rischi è proprio l’adozione di dispositivi di sicurezza personali per lavoratori isolati o allarmi che forniscono un monitoraggio continuo in tempo reale e avvisi istantanei.

Creazione, ma soprattutto implementazione delle politiche

Facile creare una dettagliata politica sulla sicurezza dei lavoratori isolati. Più complessa è l’attuazione delle suddette politiche e di conseguenza garantire il benessere dei dipendenti a lungo termine. Parliamo di documenti ufficiali che si impegnino a stabilire regole (e quindi regolamenti aziendali specifici) che possano massimizzare la sicurezza personale e collettiva. Le politiche variano da azienda ad azienda, in base al settore, alle normative e ai rischi del lavoratore solitario, tuttavia, come guida generale, il documento sulla politica del lavoratore solitario deve almeno includere:

  • Responsabilità del lavoratore solitario e dei preposti
  • Identificazione di chi è responsabile dell'attuazione di tali misure
  • Come segnalare pericoli o incidenti, anche se sono potenziali e non si sono trasformati in incidenti reali (near miss)
  • Istruzioni e procedure dettagliate da seguire in caso di rischio per la sicurezza
  • Cosa fare in caso di emergenza
  • Linee guida generali sulla sicurezza e l’accesso ai materiali di formazione
  • Qualsiasi documento o revisione della policy e come comunicarlo.

Erogazione di formazione e supporto continuo

I datori di lavoro, per legge devono anche identificare gli obblighi ma anche le esigenze di formazione di tutto il personale che lavora da solo, isolato, di notte. Facile trovare lacune nella formazione dei lavoratori isolati. Gli stessi potrebbero aver bisogno di supervisione aggiuntiva. Tutti gli addetti anche quelli più esperti, possono comunque trarre grandi vantaggi dalla formazione, dall’ aggiornamento, perché tantissimi processi negli ultimi anni, diventano sempre più automatizzati e meno manuali. È interesse comune garantire che tutto il personale, indipendentemente dalla sua anzianità o attività, abbia accesso a materiale che aiuti a diffondere la sicurezza. I datori di lavoro possono implementare sistemi di supporto per le persone soggette a rischi maggiori o comunque rischi che di fatto sono aggravati dalla solitudine, dall’ isolamento, dal notturno. Importante anche ragionare su near miss e incidenti occorsi. Anche alla luce di tutte le indicazioni e i consigli di cui sopra, è importante che tutti i lavoratori solitari conoscano i propri limiti e si assumano anche un certo grado di responsabilità per massimizzare la propria sicurezza personale e quella degli altri.

I datori di lavoro sono responsabili delle decisioni che in linea di principio riguardano tutti i lavoratori, tuttavia sono i lavoratori che risultano essere fondamentali per svolgere tali azioni nel modo corretto e specificato così come nel dare i giusti feedback sulle problematiche e le criticità. Ciò significa che i lavoratori stessi devono sempre segnalare gli incidenti con il massimo dettaglio, valutare continuamente i propri rischi, assicurarsi di comprendere e riconoscere le politiche e le procedure, partecipare alla formazione e utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza.

Indicazioni operative

Le aziende che che impiegano personale operante in solitudine devono adottare misure adeguate, nel rispetto dei seguenti principi:

1) nei posti di lavoro occupati da una persona sola devono essere impiegati solo soggetti idonei (idoneità fisica, mentale e psichica),

2) le persone tenute a lavorare da sole devono essere istruite e formate in modo specifico. Nel 2023 l’istruzione e l’addestramento sono continui e non si esauriscono mai.

3) i lavoratori impiegati nei posti di lavoro solitari, isolati, notturni, devono avere la possibilità di dare l’allarme in qualsiasi momento in caso di emergenza.

4) i lavoratori stessi devono costantemente riferire, segnalare, comunicare ogni situazione di rischio, mancato infortunio, incidente da analizzare e su cui porre in atto soluzioni nell’immediato.

5) valutare il rischio del lavoro solitario e adottare misure di prevenzione e protezione.