Risultati dell’indagine europea fra le imprese dell’hospitality sui rischi nuovi ed emergenti
A cura della redazione
Pubblicato sul sito web dell’EU-OSHA un documento d’indagine a cura dell’European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks
Cosa tratta?
Il settore dell’hospitality copre un'ampia gamma di settori diversi tra cui hotel, pub, caffetterie, ristoranti, catering a contratto in vari locali industriali e commerciali, fast-food da asporto e bistrot. Questo settore svolge un ruolo importante all'interno dell'economia dell'Unione europea (UE) non solo come fonte di ricchezza e posti di lavoro, ma anche come creatore di opportunità di crescita in altri settori.
Nonostante la crescente presenza di grandi catene alberghiere e franchising e il successo dei ristoranti fast-food, oltre il 98% delle imprese sono microimprese che impiegano 10 dipendenti o meno, dove molte imprese sono a conduzione familiare e lavoratori autonomi.
Il settore dell’hospitality è caratterizzato da un'elevata presenza di donne, giovani lavoratori e migranti, nonché da contratti di lavoro atipico (temporaneo/stagionale e part-time), assenza di contratti di lavoro scritti, orari di lavoro irregolari e presenza di bassi livelli di formazione retribuita dal datore di lavoro.
I principali rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro nel settore, includono movimenti ripetitivi delle mani o delle braccia, rischio di incidenti con macchine, esposizione al caldo/freddo/spifferi e, infine rischio di scivolate/inciampi/cadute.
I lavoratori di questo settore inoltre sono sottoposti a rischi psicosociali, causati dal continuo contatto con i clienti, gli elevati carichi di lavoro e la pressione del tempo soprattutto nelle ore di punta.
Il settore dell’hospitality può essere caratterizzato come un settore relativamente pericoloso a causa dell'elevato numero di incidenti, sebbene la maggior parte di questi incidenti non sia mortale. Gli esiti di salute più comuni si riferiscono a un'elevata presenza di disturbi muscoloscheletrici (DMS), problemi cutanei e respiratori, tagli e lacerazioni, ustioni e scottature. Anche lo stress e la "sindrome da burnout" sono relativamente presenti.
Circa il 71% degli stabilimenti del settore hospitality dell'UE effettua regolarmente la valutazione dei rischi salute e sicurezza, percentuale leggermente inferiore alla media dell'UE per tutti i settori (75%). La restante parte non effettua regolarmente la valutazione dei rischi, poiché ritengono che i rischi siano già conosciuti, in particolare sono le piccole attività del settore quelle particolarmente sensibili a queste mancanze.
Quando entra in vigore?
La relazione è stata pubblicata il 15 marzo 2023.
Indicazioni operative
La pratica più ricorrente adottata dalle attività nel settore dell’hospitality, per far fronte ai rischi di SSL, è la fornitura di attrezzature per sollevare e spostare carichi pesanti, seguita dalla riduzione dell'orario di lavoro per le persone con problemi di salute, pause regolari per le persone in posizioni scomode e la rotazione dei compiti per ridurre i movimenti ripetitivi.
La misura più adottata per prevenire i rischi psicosociali si riferisce al consentire ai dipendenti di prendere più decisioni su come svolgere il proprio lavoro, seguita da altre misure, come la possibilità di riorganizzare il proprio lavoro al fine di ridurre le richieste lavorative e la pressione lavorativa. Queste misure preventive sono più presenti tra gli stabilimenti più grandi.
Due stabilimenti su tre organizzano regolarmente visite mediche per monitorare la salute dei dipendenti, questa percentuale è una delle più basse rispetto ad altri settori.
Le attività di formazione in materia di SSL sono spesso difficili da organizzare tra le attività del settore, per diversi motivi, uno fra tutti, l'elevato ricambio di manodopera causato dalla stagionalità del lavoro, questa problematica risulta più acuta nelle piccole attività.
La formazione effettuata si basa solitamente sulle sostanze chimiche e gli agenti biologici a cui possono essere esposti i lavoratori, sulle procedure di emergenza, sulle modalità di sollevamento e spostamento dei carichi e sul corretto utilizzo delle attrezzature di lavoro.
Il settore dell’hospitality, inoltre, ha una minore presenza di forme di partecipazione dei dipendenti rispetto ad altri settori. Gli esperti intervistati sottolineano diversi elementi che spiegano questa situazione, tra cui i frequenti cambi di personale dovuti al funzionamento stagionale e alle caratteristiche della forza lavoro che rendono molto difficile la possibilità di scegliere una persona stabile che possa agire come dipendente/rappresentante per la SSL all'interno dello stabilimento.
Riproduzione riservata ©