Il Ministero del lavoro, con la circolare 22/03/2017 n.6, facendo seguito al DPCM 13/02/2017 che ha fissato per l’anno 2017 le quote d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro subordinato e autonomo, incluso il lavoro stagionale, ha provveduto a ripartirle nelle diverse Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.

Delle 30.850 quote complessive previste, 13.850 unità sono state riservate agli ingressi per motivi di lavoro (non stagionale e autonomo), comprese le conversioni dei permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo in permessi per lavoro subordinato e autonomo.

Le 500 quote riservate agli ingressi per i lavoratori stranieri che hanno partecipato a programmi di formazione e di istruzione nel loro Paese d’origine ai sensi dell’art. 23 D.lgs. 286/1998, come già ricordato nella circolare congiunta Min. lavoro – Interno dell’8 marzo u.s., verranno assegnate solo a seguito di riscontro positivo da parte del competente ufficio territoriale del Ministero del lavoro che il cittadino straniero è presente negli appositi elenchi.

Invece le 100 quote previste per gli ingressi dei lavoratori di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile, non verranno ripartite a livello territoriale, come già avvenuto gli anni scorsi. Verranno assegnate solo in base alle specifiche richieste che perverranno agli Sportelli Unici per l’immigrazione.

Al lavoro stagionale il DPCM 13/02/2017 ha riservato 17.000 quote, di cui 2.000 per le richieste di nulla osta al lavoro stagionale pluriennale.

Una prima ripartizione territoriale prevede l’assegnazione di 11.626 quote, di cui 841 per le richieste di nulla osta al lavoro stagionale pluriennale, sulla base del fabbisogno di manodopera stagionale extracomunitaria scaturito dalle consultazioni effettuate a livello locale con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e le parti sociali.

Come di consueto con la stessa circolare, il Ministero del lavoro ha provveduto a comunicare la chiusura dei flussi precedenti. In particolare in questo caso di quelli del 2014. Ne consegue che e quote non impegnate dagli uffici territoriali entro il 30 aprile 2017 verranno azzerate.