Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2023/2055 della Commissione del 25 settembre 2023 recante modifica dell’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda le microparticelle di polimeri sintetici

Cosa tratta?

Le microplastiche sono dei minuscoli pezzi di materiale plastico, solitamente inferiori ai 5 millimetri. In base alla loro origine, possono essere suddivise in due categorie principali: microplastiche primarie, rilasciate direttamente nell’ambiente sotto forma di piccole particelle, e microplastiche secondarie, prodotte dalla degradazione degli oggetti di plastica più grandi.

Il Regolamento (UE) 2023/2055 pubblicato il 27 settembre 2023 modifica il regolamento REACH per quanto riguarda le microparticelle di polimeri sintetici. In particolare è stato modificato l’allegato XVII del regolamento REACH, che elenca le restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato e uso di talune sostanze, miscele e articoli pericolosi.

In particolare, fra queste sostanze soggette a restrizioni è stata aggiunta la voce “78. Microparticelle di polimeri sintetici“, che sono dei polimeri solidi che devono soddisfare determinate condizioni.

Vengono inoltre aggiunte due nuove appendici 15 e 16, che riguardano rispettivamente le norme concernenti la dimostrazione della degradabilità e della solubilità dei polimeri.

Tra i prodotti che saranno interessati dalla restrizione sulle microplastiche ai sensi del Regolamento REACH sono compresi:

  • il materiale granulare da intaso utilizzato per le superfici sportive artificiali,
  • i cosmetici,
  • i detergenti, gli ammorbidenti per tessuti,
  • glitter,
  • fertilizzanti,
  • prodotti fitosanitari,
  • giocattoli,
  • medicinali e dispositivi medici.

Quando entra in vigore?

Il Regolamento entrerà in vigore il 17 ottobre.

Indicazioni operative

Come riportato nei considerando, la presenza diffusa di minuscoli frammenti di polimeri naturali chimicamente modificati o sintetici, insolubili in acqua, che si degradano molto lentamente e sono facilmente ingeribili da organismi viventi, desta preoccupazioni per il loro impatto generale sull’ambiente e, potenzialmente, sulla salute umana.

Una volta nell’ambiente, le microplastiche non si decompongono. Si accumulano negli animali, compresi pesci e crostacei, e di conseguenza vengono anche consumate dagli esseri umani come alimenti.

Le microplastiche sono state rinvenute negli ecosistemi terrestri, marini e di acqua dolce nonché negli alimenti e nell’acqua potabile. Il loro continuo rilascio contribuisce all’inquinamento permanente dei nostri ecosistemi e catene alimentari. Negli studi di laboratorio l’esposizione alle microplastiche è stata collegata a una serie di effetti (eco)tossici e fisici negativi sugli organismi viventi.