INAIL ha pubblicato i dati sull’andamento di infortuni e malattie professionali per il 2022 nella relazione del commissario straordinario dell’Istituto Fabrizio D’Ascenzo

Cosa tratta?

In occasione dell’evento INAIL tenutosi il 4 ottobre, il commissario straordinario Fabrizio D’Ascenzo ha illustrato al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, e alle altre autorità presenti all’Auditorium della Direzione generale Inail, i dati sull’andamento infortunistico e tecnopatico, i principali risultati raggiunti e gli obiettivi strategici per affrontare le sfide del futuro.

Nel corso dell’evento, che si è svolto nell’Auditorium della Direzione generale Inail di piazzale Pastore, D’Ascenzo ha sottolineato, in particolare, “la necessità di pianificare efficaci e mirate strategie” per abbattere il numero degli infortuni e delle malattie professionali, consolidando “la sinergia tra istituzioni, parti sociali, lavoratori e imprese con l’obiettivo comune di diffondere ulteriormente la cultura della prevenzione, per la crescita sociale ed economica del Paese”.

La Relazione annuale INAIL 2022 contiene i dati sull’andamento infortunistico, la sintesi del bilancio, attività svolte e realizzazioni e termina con uno sguardo al domani. Contiene inoltre un’appendice statistica riguardante l’analisi della numerosità degli infortuni e delle malattie professionali, e una serie di infografiche realizzate dall’Istituto sui dati prodotti.

Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%). Questo aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, sia agli infortuni “tradizionali”. Al netto dei contagi da Covid-19, nel 2022 le denunce di infortunio “tradizionale” registrano un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Circa il 15% è avvenuto “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021.

Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.

Quando entra in vigore?

Relazione pubblicata il 4 ottobre 2023.

Indicazioni operative

Il datore di lavoro deve impegnarsi nell’eliminare o comunque ridurre al minimo gli infortuni nella propria organizzazione, qualora essi si verificassero, lo stesso, è tenuto a denunciare gli infortuni da cui siano colpiti i dipendenti prestatori d'opera, e che siano prognosticati non guaribili entro tre giorni.

La denuncia dell'infortunio deve essere fatta con modalità̀ telematica entro due giorni da quello in cui il datore di lavoro ne ha avuto, riportando anche i riferimenti al certificato medico già trasmesso all'Istituto assicuratore per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio.

Se si tratta di infortunio che abbia prodotto la morte o per il quale sia preveduto il pericolo di morte, la denuncia deve essere fatta entro ventiquattro ore dall'infortunio.