Regolarizzazione colf e badanti: presentata al Parlamento la proposta governativa
A cura della redazione
Il Consiglio dei Ministri il 15 luglio 2009 ha presentato alla Camera dei Deputati la sua proposta di regolarizzazione dei lavoratori domestici.
La disciplina non sarà contenuta in un provvedimento ad hoc, ma verrà inserita come articolo 1 bis al disegno di legge di conversione del DL 78/2009.
I soggetti interessati sono i lavoratori italiani, i cittadini UE e gli stranieri extraUE regolarmente soggiornanti in Italia con un reddito di almeno 20 mila euro/anno (se il richiedente è l'unico percettore di reddito) oppure 25 mila euro se nel nucleo familiare vi sono altri percettori di reddito.
Possono essere regolarizzati soltanto: i rapporti aventi ad oggetto l'attività di assistenza nei confronti del datore di lavoro che presenta la dichiarazione di emersione o di un componente della sua famiglia, affetti da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza e quelli riguardanti attività di lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
I lavoratori devono risultare occupati alla data del 30 giugno u.s., nei tre mesi precedenti (quindi quelli occupati dopo il 1° aprile sono esclusi dalla sanatoria) e alla data di presentazione della domanda di emersione.
Non possono invece fruire della regolarizzazione i lavoratori extracomunitari nei cui confronti è stato emesso un provvedimento di espulsione; quelli che risultano segnalati ai fini della non ammissione in Italia e quelli che risultano condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dagli artt. 380 e .381 cpp.
La denuncia di emersione deve essere presentata dall'1 al 30 settembre per via telematica all'INPS (per i lavoratori italiani) e allo Sportello unico per l'immigrazione (per i cittadini extraUE) utilizzando l'apposita modulistica che verrà messa a disposizione on line dal Ministero dell'interno.
I datori di lavoro dovranno versare un contributo forfettario di 500 euro che andrà a coprire i tre mesi di attività precedenti il 30 giugno 2009, mentre per i restanti periodi anteriori ai tre mesi spetterà ad un decreto ministeriale fissare le modalità di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti a titolo di contributi previdenziali e assistenziali.
L'adesione alla procedura di emersione comporta anche l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi concernenti le violazioni delle norme relative all'ingresso e al soggiorno in Italia e quelle relative all'impiego di lavoratori di carattere finanziario, fiscale, previdenziale e assistenziale.
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