Rapporto di lavoro
Regione Toscana: la legge sull'occupazione
A cura della redazione
Il consiglio regionale delle Marche, lo scorso 19 gennaio 2005 nella seduta n.218 ha approvato la legge che rappresenta uno tra i primi provvedimenti decentrati diretti a regolamentare il mercato del lavoro alla luce delle novità contrattuali e non introdotte dalla Riforma Biagi.
Le finalità che la regione Marche intende perseguire con questo provvedimento sono sintetizzate nell'articolo 1 della stessa e consistono essenzialmente nel promuovere politiche attive del lavoro per consentire a tutti l'accesso al mercato del lavoro in condizioni di piena regolarità rispetto a quanto stabilito dalla legge e dalla contrattazione collettiva, garantire le pari opportunità nell'accesso al lavoro e alla formazione, agevolare l'inserimento lavorativo dei giovani e la stabile occupazione, migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro oltre a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro a disabili e a quelle persone a rischio di esclusione sociale.
I mezzi, gli strumenti e le linee di intervento per concretizzare le predette finalità vengono individuati e racchiusi nel Piano regionale per le politiche attive del lavoro di durata triennale e trovano attuazione nel Programma annuale per l'occupazione e la qualità del lavoro approvato dalla Giunta regionale entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento.
Per l'attuazione di quanto previsto la legge ha autorizzato per l'anno 2004 la spesa di euro 46.594.050,54. Per gli anni successivi l'entità della spesa sarà stabilita dalla legge di bilancio.
La Regione Marche attribuisce alla Giunta Regionale il compito di disciplinare i profili formativi delle tre tipologie contrattuali dell'apprendistato previste dal Dlgs 276/2003 (diritto e dovere di istruzione e formazione, professionalizzante e per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione). Viene anche precisato in conformità al dettato legislativo che la formazione teorica deve essere svolta secondo le modalità individuate dalla contrattazione collettiva ed in ogni caso sia internamente che esternamente all'azienda dando preferenza a quest'ultima.
Per quanto riguarda i tirocini formativi sia la Regione che la Provincia nell'ambito delle rispettive competenze concedono contributi per lo svolgimento delle attività di tirocinio presso datori di lavoro pubblici e privati promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro per agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro.
Infine non va dimentico l'impegno a concedere borse di studio a soggetti laureati disoccupati che presentano progetti di ricerca oppure a soggetti laureati e diplomati disoccupati interessati ad attivare esperienze lavorative presso imprese o associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro con sede nella regione.
Tra le finalità che la legge regionale intende perseguire merita particolare attenzione l'attività volta ad incentivare l'inserimento lavorativo di particolari soggetti svantaggiati e dei disabili.
A tal fine la Giunta regionale annualmente dopo aver sentito le organizzazioni sindacali più rappresentative individua le categorie di soggetti svantaggiati destinatarie in via prioritaria unitamente alla categoria dei disabili degli interventi regionali finalizzati all'inserimento e al reinserimento lavorativo.
Inoltre in via sperimentale è previsto un inserimento lavorativo con sostegno del reddito. In sostanza la Regione dopo aver individuato le categorie dei beneficiari promuove un progetto di inserimento lavorativo che tenga conto delle esigenze specifiche della persona e la sua condizione economica ed eroga denaro fino al raggiungimento di una determinata soglia per tutto il periodo del progetto.
Vengono inoltre previsti incentivi alle imprese che assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e part time, soggetti svantaggiati e a rischio di esclusione sociale, con particolare riferimento alle donne e alle persone disoccupate con più di 50 anni di età.
Incentivi sono previsti non soltanto alle imprese esistenti che intendono incrementare la loro forza occupazionale, ma anche a coloro che vogliono intraprendere un'attività autonoma creando quindi nuove imprese.
Come sopra detto particolare spazio viene dato alla promozione dell'occupazione per i disabili.
Infatti la Regione promuove ogni forma di sostegno a favore del collocamento mirato (L. 68/99) e dell'inserimento lavorativo delle persone disabili anche tramite percorsi propedeutici e di avviamento. Vengono incentivate anche iniziative volte all'avvio e al consolidamento di attività autonome promosse dagli stessi soggetti disabili.
Inoltre l'impegno regionale è diretto anche a sostenere iniziative formative tenuto conto dei fabbisogni professionali emersi dal mercato del lavoro locale. La regione Marche individua anche i requisiti professionali che i tutor aziendali devono possedere ed incentiva e sostiene appositi corsi di formazione a loro rivolti.
Per dare attuazione a tutta questa serie di iniziative a favore dei disabili la Regione attinge le risorse principalmente dal Fondo regionale per l'occupazione dei disabili, attraverso il quale vengono anche concessi contributi per le azioni positive di sostegno per il miglior inserimento del disabile, per la rimozione degli ostacoli architettonici, ambientali e di tipo strumentale, per l'acquisto di beni finalizzati al telelavoro e per sostenere percorsi di formazione e lavoro all'interno delle cooperative sociali di inserimento lavorativo iscritte nell'apposito albo regionale. Spetta alla Commissione paritetica per il collocamento dei disabili il compito di garantire e controllare il corretto utilizzo delle risorse del fondo e la valutazione tecnico finanziaria dei progetti presentati.
Infine sottolinea la Regione Marche per rendere effettivo l'inserimento delle persone disabili spetta alla Giunta regionale il compito di determinare i criteri per la validazione delle convenzioni stipulate ai sensi dell'art.14 del DLgs 276/2003. Queste ultimo hanno ad oggetto il conferimento di commesse alle cooperative sociali da parte di imprese associate o aderenti.
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